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RedBull World Series 2016: Francia – Che rimonta Hunt, è il re anche a La Rochelle!

Pubblicato il Atleti, Cliff Diving, Competitions, Diving, Grandi Altezze, High Diving, Results, Risultati, Tuffi

 

Ancora lui, ancora Gary Hunt: il britannico si aggiudica la terza tappa consecutiva del circuito delle Red Bull Cliff Diving World Series, la suggestiva gara presso le torri di difesa del porto francese di La Rochelle, e lo fa con una rimonta pazzesca: da penultimo a primo nel giro di due tuffi!

Le cose non si erano infatti messe molto bene per il dominatore della scorsa – e di questa – edizione nel tuffo preliminare svoltosi venerdì: solo 80.50 punti a causa di un’entrata non molto riuscita per i suoi standard, che gli era valso il penultimo posto: davanti ben sei tuffatori sopra quota 115 punti: il polacco Kolanus, il colombiano Duque, il messicano (e rivale per questa edizione di Hunt) Paredes, il ceco Navratil, il britannico Aldridge – che si è ritirato prima dei tuffi del sabato a causa del riacutizzarsi di un precedente infortunio – e l’americano Colturi. Con l’ottavo posto a 30 punti di distanza, la tappa francese di Hunt è iniziata in pesante salita.

CLASSIFICA ROUND PRELIMINARE

Kris Kolanus (POL) (W) – 117.30
Orlando Duque (COL) – 117.30
Jonathan Paredes (MEX) – 116.10
Michal Navratil (CZE) – 115.00
Blake Aldridge (GBR) – 115.00
David Colturi (USA) – 115.00
Steven LoBue (USA) – 110.40
Andy Jones (USA) – 110.40
Artem Silchenko (RUS) – 105.80
Jucelino Junior (BRA) (W) – 101.80
Viktar Masluoski (BLR) (W) – 94.50
Cyrille Oumedjkane (FRA) (W) – 87.40
Gary Hunt (GBR) – 80.50
Sergio Guzman (MEX) – 71.30

 

Non è andata meglio con il secondo tuffo, che come il primo è a coefficiente obbligatorio: Hunt si è visto sopravanzato anche da Guzman, che era stato il peggiore al venerdì, e solo l’errore del francese Oumedjkane gli ha permesso di restare al penultimo posto. La buona notizia è stata il ridursi dello svantaggio dall’ottavo posto, l’ultimo utile per entrare in finale al quarto e ultimo round: da 30 a poco meno di 19 punti.

 

CLASSIFICA DOPO DUE ROUND

1 – Kris Kolanus (POL) (W) – 221.80
2 – David Colturi (USA) – 215.70
3 – Jonathan Paredes (MEX) – 213.00
4 – Michal Navratil (CZE) – 211.90
5 – Orlando Duque (COL) – 210.40
6 – Andy Jones (USA) – 209.20
7 – Steven LoBue (USA) – 207.30
8 – Jucelino Junior (BRA) (W) – 192.40
9 – Viktar Masluoski (BLR) (W) – 180.00
10 – Artem Silchenko (RUS) – 178.00
11 – Sergio Guzman (MEX) – 173.90
12 – Gary Hunt (GBR) – 173.60
13 – Cyrille Oumedjkane (FRA) (W) – 150.10

 

Con i tuffi a coefficiente libero, per tutti è cambiata la musica: Hunt ha totalizzato un punteggio pazzesco con il primo, 166.40 – quasi quanti ne aveva ottenuti con i primi due (173.60)! La difficoltà, l’estrema pulizia e la spettacolarità pagano molto in questa disciplina: e poiché in pochi possiedono una tale padronanza della tecnica e del proprio corpo, Hunt ha scavalcato nove tuffatori al terzo round, quello decisivo per entrare in finale: davanti a lui restavano solo il ceco Michal “Supratil” Navratil e il polacco Kolanus, il cui vantaggio da amministrare (con il tuffo da 6.4 di Hunt) era però drammaticamente traballante. In grave difficoltà il russo Silchenko, in passato grande protagonista delle World Series ma quest’anno decisamente appannato, e l’americano Colturi, i cui guai fisici lo hanno escluso dalla finale per poco più di tre punti.

 

CLASSIFICA DOPO TRE ROUND

1 – Michal Navratil (CZE) – 354.40
2 – Kris Kolanus (POL) (W) – 346.75
3 – Gary Hunt (GBR) – 340.00
4 – Andy Jones (USA) – 339.05
5 – Steven LoBue (USA) – 334.70
6 – Orlando Duque (COL) – 333.60
7 – Jonathan Paredes (MEX) – 333.05
8 – Sergio Guzman (MEX) – 305.90
9 – David Colturi (USA) – 302.50
10 – Jucelino Junior (BRA) (W) – 289.90
11 – Viktar Maslouski (BLR) (W) – 275.40
12 – Artem Silchenko (RUS) – 247.30
13 – Cyrille Oumedjkane (FRA) (W) – 232.60

 

L’ultimo round, prevedibilmente, è terminato come sono terminate le ultime due tappe di World Series: con Hunt capace di andare di nuovo sopra quota 165 (167.40) e tutti gli altri che, nonostante l’handicap iniziale, sembrano incapaci di stargli dietro. A 17 punti di ritardo Andy Jones e Michal Navratil, a 36 Kolanus, a quasi 40 Duque!

CLASSIFICA FINALE DI TAPPA

1 – Gary Hunt (GBR) – 507.40
2 – Andy Jones (USA) – 484.65
3 – Michal Navratil (CZE) – 484.25
4 – Kris Kolanus (POL) (W) – 471.75
5 – Orlando Duque (COL) – 468.00
6 – Jonathan Paredes (MEX) – 463.10
7 – Steven LoBue (USA) – 435.35
8 – Sergio Guzman (MEX) – 368.00
9 – David Colturi (USA) – 302.50
10 – Jucelino Junior (BRA) (W) – 289.90
11 – Viktar Maslouski (BLR) (W) – 275.40
12 – Artem Silchenko (RUS) – 247.30
13 – Cyrille Oumedjkane (FRA) (W) – 232.60

 

Con la battuta d’arresto di Paredes, oggi soltanto sesto, il vantaggio di Hunt è già di 180 punti quando stiamo per superare la metà del tour mondiale delle World Series: mai dire mai, ma l’impressione generale è che, se il britannico è in grado di recuperi simili, l’occasione di detronizzarlo sia già passata… Si fa invece interessante la lotta per i primi cinque posti, quelli che garantiscono l’accesso al circuito dell’anno prossimo indipendentemente dai risultati e dalle scelte dell’organizzazione!

Alessandro De Rose, che ritroveremo come wildcard nella tappa di Polignano a Mare a fine agosto, occupa la dodicesima posizione, secondo tra i tuffatori “ospiti” e non titolari del circuito.

CLASSIFICA GENERALE MASCHILE – 4/9 TAPPE

1. Gary Hunt (GBR) – 710
2. Jonathan Paredes (MEX) – 530
3. Andy Jones (USA) – 390
4. Orlando Duque (COL) – 360
4. Michal Navratil (CZE) – 360
6. Kris Kolanus (POL) (wildcard) – 310
7. David Colturi (USA) – 280
8. Blake Aldridge (GBR) – 248
9. Steven LoBue (USA) – 190
10. Artem Silchenko (RUS) – 150
11. Sergio Guzman (MEX) – 118
12. Alessandro De Rose (ITA) (wildcard) – 98
13. Kyle Mitrione (USA) (wildcard) – 59
14. Alain Kohl (LUX) (wildcard) – 50
15. Jucelino Junior (BRA) (wildcard) – 30
16. Viktar Maslouski (BLR) (wildcard) – 20
17. Miguel Garcia (COL) (wildcard) – 17
18. Cyrille Oumedjkane (FRA) (wildcard) – 9
18. Todor Spasov (BUL) (wildcard) – 9

 

Foto: D. Treml/Red Bull Archive

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