Sul numero odierno de “L’ Alto Adige” è apparso un articolo, a cura di Marco Marangoni, dove la pluricampionessa Europea Tania Cagnotto da sfogo a tutto il suo disappunto per la sua situazione alla piscina comunale di Bolzano.
Sembra infatti che il comune abbia tagliato lo spazio acqua a disposizione dell’ allenamento dei tuffi, a favore dell’ acquagym e dei corsi di nuoto.
Per chi si allena a Roma o a Milano questa non è una novità : da tempo i tuffatori si vedono preclusa la possibilità di allenarsi in maniera adeguata, perchè per chi gestice le piscine è più remunerativo “affitare” la vasca alle società di nuoto, che posso mettere in acqua un numero ben maggiore di atleti e quindi pagare di più.
Ma quante piscine di nuoto ci sono in Italia? E quante di tuffi? Come spesso succede la qualità del lavoro passa in secondo piano e l’ importante è solo il guadagno.
Ma qui in redazione ci chiediamo : “Allora di questo passo i tuffi che fine faranno??”.
La Cagnotto ha sperimentato sulla sua pelle questa spiacevole sensazione e si è vista privata del prezioso tempo di allenamento, proprio ora che è ad un passo dai Giochi Olimpici!
Ecco il LINK all’articolo sull’Alto Adige, vi invitiamo a leggerlo e a farci sapere la vostra opinione nei commenti!
Il solito esempio di “mal gestione” o forse “non gestione” degli sport cosiddetti “minori”!
Poi però quando arrivano le medaglie tutti a glorificare per un giorno e poi il silenzio più assoluto.
Tutta la mia solidarietà ai nostri tuffatori e forza Tania!!!
Siamo sicuri che a Bolzano, dopo le lamentele della Cagnotto, la situazione sarà subito migliorata: ora come ora lei è il simbolo di quella città e nessuno in comune vorrebbe vederla scontenta!