Fonte: F.I.N.
EINDHOVEN – “E’ la prima gara, bisogna cominciare bene”, diceva alla vigilia.
Tania Cagnotto vince l’argento dal trampolino di un metro e sale sul podio europeo per la quindicesima volta.
Eindhoven 2012 è la quinta edizione consecutiva: sono nove ori, due argenti e quattro bronzi. Al Pieter Van den Hoogenband Stadium sventola il tricolore per la seconda volta, dopo l’argento di Noemi Batki dalla piattaforma.
La ventisettenne bolzanina, tesserata per Fiamme Gialle e Bolzano Nuoto e allenata dal papà CT Giorgio Cagnotto, conduce “non una delle migliori gare”, come analizza a freddo; la campionessa svedese Anna Lindberg, oro a Torino 2011 nei 3 metri, non sbaglia niente.
Tania paga un paio di errorini nel doppio e mezzo avanti e nel rovesciato, in cui regala una trentina di cm alla tavola, che le costrano i 20 punti che la dividono dall’oro, mentre la Lindberg, al quinto titolo continentale, chiude con un ritornato carpiato che si conquista un en plein di 9: 301.35 contro 281.30.
Terza la russa Nadezda Bazhina con 275.15.
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“Nei tuffi avanti in questi giorni ho qualche piccolo problema, proprio nella partenza – osserva la regina azzurra dei tuffi – Mi è dispiaciuto più per quello indietro e per il rovesciato, che sono tra i miei migliori. Però vengo da quattro tappe di World Series, un periodo faticoso, sono soddisfatta di aver gareggiato tuffo contro tuffo con Anna che è andata molto bene, forse al mattino persino meglio del pomeriggio. Comunque è stata una bella gara, il prologo di quello che sarà domani: ai tre metri sono più legata, anche perché la preparazione per il metro l’ho ripresa da pochissimo e solo per l’Europeo”.
Tania Cagnotto, sul podio in quattro edizioni dei Mondiali (bronzo nel trampolino 3 metri a Montreal 2005, Melbourne 2007 e Roma 2009, da 1 metro a Shanghai 2011 e dai 3 metri sincro in coppia con Francesca Dallapè a Roma 2009), regala all’Italia la cinquantesima medaglia continentale (17 ori, 11 argenti, 22 bronzi); una storia che parte 85 anni fa, dai bronzi di Luciano Cozzi dal trampolino tre metri e Ezio Selva dalla piattaforma di Bologna 1927, riparte negli anni 60 e 70 con l’era di Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto, per arrivare ai fratelli Marconi e alla cinquantesima medaglia, targata Tania Cagnotto. “E’ un dato statistico che mi fa piacere – aggiunge – ma adesso proviamo a vincerne ancora!”.
Settimo posto per Francesca Dallapè, autrice di una gara regolare con una piccola sbavatura sul rovesciato, che le scappa abbondante, chiusa a quota 251.50 punti. La trentina, 26 anni il prossimo 24 giugno, tesserata per Esercito e Buonconsiglio Nuoto e allenata da Giuliana Aor, tre ori europei e un argento mondiale nel sincro con Tania Cagnotto, un po’ penalizzata da alcune valutazioni dei giudici, in particolare dopo il rovesciato, è soddisfatta a metà. “Ho avuto una buona media di voti, ma speravo in qualcosa di più come punteggio finale. Ho sporcato il rovesciato nuovamente, anche se è venuto meglio del mattino, per il resto è stata una buona gara. Puntavo a superare i 260 punti; ora penso a domani, c’è una gara molto diversa a cui tengo decisamente di più”.
“Se si vince una medaglia d’argento con un pizzico di rammarico vuol dire che il livello raggiunto è davvero molto alto – asserisce il Ct Giorgio Cagnotto – La Lindberg è stata molto regolare, Tania ha sporcato un po’ quelli che erano i suoi tuffi migliori. Abbiamo detto più di una volta che non abbiamo finalizzato la preparazione, la Lindberg invece sembrava già in gran forma. Buona la gara di Francesca in un contesto di alto livello, valutata un po’ col braccino dai giudici. La sensazione è che domani possano fare qualcosa di meglio entrambe”.
Settimo posto anche per i fratelli Nicola (Marina Militare/SS Lazio Nuoto) e Tommaso (Marina Militare/Trieste Tuffi) Marconi dal trampolino 3 metri sincro in una gara compromessa da due errori di Nicola nel doppio e mezzo avanti con 2 avvitamenti e nel doppio e mezzo rovesciato con un avvitamento e mezzo.
“Peccato – ha detto Tommaso – un quarto-quinto posto era alla nostra portata. Complimenti alla Russia, una coppia molto giovane ma già molto esperta che a Londra contenderà l’oro ai cinesi con questo coefficiente”.
“Ho completamente sbagliato il tempisto dell’ultimo tuffo, mentre nel quarto sono arrivato troppo avanti come Michele ed è stato un incubo finirlo. E’ vero, con questo livello il podio era fuori portata, ma volevamo fare una bella gara, invece ci resta molta amarezza”.
Gli azzurri hanno chiuso a quota 329.16; sul podio i russi Evgeny Kuznetsov e Ilya Zakharov con 445.92, i tedeschi Patrick Hausding e Stephan Feck con 433.68 e gli ucraini Oleksiy Prygorov e Illya Kvasha con 432.48.