Fonte: F.I.N.
Dal 8 al 10 novembre si è tenuta a Città del Messico la seconda Conferenza FINA per allenatori; a rappresentare la F.I.N. Claudio De Miro, che è stato nominato Presidente del Comitato Tuffi dalle Grandi Altezze (disciplina inserita anche ai prossimi Campionati Mondiali), ed il coordinatore tecnico Klaus Dibiasi.
Hanno portato le loro testimonianze tra gli allenatori la cinese Zhong Shaozhen, il tecnico di origine messicana ma in carico all’Australian Institute of Sport in Brisbane Salvador Sobrino, il canadese Michelle Larouche, il messicano Ivan Bautista e lo statunitense Steve Mc Farland del comitato tecnico della Fina.
Ecco il report di Klaus Dibiasi
Il Presidente del Comitato tuffi della FINA, Jesus Mena, ha aperto l’incontro illustrando l’impegno della Federazione internazionale nel voler confermare la cadenza annuale della conferenza e di creare “la Judges school” per lo sviluppo dei giudici e il “Judges Certification course” per il loro aggiornamento. Alla conferenza erano presenti 22 federazioni, 32 allenatori stranieri e 66 allenatori messicani.
Mena ha illustrato anche quali potevano essere le nuove proposte per il Congresso FINA del 2013:
– È allo studio una nuova formula per i coefficienti di difficoltà dei tuffi, divisa per il trampolino e la piattaforma, con cui si cerca di correggere alcuni errori. Un esempio: la differenziazione tra 207 C e 307 C da 3 metri, dove il primo è più difficile, mentre è al contrario dalla piattaforma e questo attualmente non è evidenziato dagli attuali coefficienti.
– Sincro: La proposta è di ridurre a un solo tuffo obbligatorio e aumentare di uno i tuffi liberi. Arrivare a 7 giudici che giudicano tutti solo il sincro, ma per avere un 10 i due tuffi devono essere perfetti e verticali. Questo sistema verrà già utilizzato nelle 6 tappe delle Diving World Series del 2013, per poi poter presentare una valutazione al Congresso Fina.
– Sicurezza: una idea sarebbe di mettere un laser alla fine della piattaforma per avvisare i giudici quando un tuffo è troppo vicino. Vuole dire cominciare a penalizzare sistematicamente i tuffi troppovicini e perciò sensibilizzare gli allenatori a imporre maggiore sicurezza nella gestione degli allenamenti dei tuffatori.
In conclusione, come novità, è stato presentato il nuovo progetto “High Diving” che al Mondiale di Barcelona sarà per la prima volta incluso nel programma ufficiale della FINA. Di questo erano incaricati il nostro Claudio De Miro, Chairman del Comitato Grandi Altezze della FINA, Niki Staiković e Joel Zuber.
Hanno illustrato i programmi, i pericoli e le misure di precauzione adottate durante le gare, confermando l’altezza di 27 metri per i maschi e di 18 metri per le femmine. Da 27m si raggiungono i 90 Km all’ora in fase di entrata e 3G di compressione. Il 99% dei tuffatori eseguono le entrate di piedi, in quanto le gambe hanno una muscolatura più robusta nel reggere l’impatto. Nove sono i gruppi dei tuffi contando i tuffi con avvitamento come gruppi a sé, bastando 5m di profondità dell’acqua, come dalla piattaforma, in quanto alla maggiore velocità di entrata corrisponde un maggior rallentamento in fase di immersione.