Anche questa edizione della Coppa Rio è giunta alle conclusioni dopo le ultime gare della terza giornata, il trampolino da 1 metro maschile e la piattaforma femminile.
La gara maschile ha visto una gara sottotono per diversi fattori: le gare di ieri (tre metri individuale e sincronizzato) hanno indubbiamente svuotato le riserve di energia di molti tuffatori in gara, soprattutto di quelli che sono stati impegnati anche nella semifinale da tre: ne è scaturita una competizione con molti errori, che ha visto Giovanni Tocci prevalere di una manciata di punti, dopo una partenza steccata sul doppio e mezzo indietro, su Michele Benedetti: anche Billi e Chiarabini sono entrati in finale con discreta facilità, mentre con sorpresa Emanuele Marini e Maicol Scuttari si sono ritrovati molto vicini a questi ultimi, guadagnandosi un pass a discapito degli altri concorrenti.
Con Ciammarughi e Tommaso Marconi fuori in eliminatoria, la semifinale è stata appannaggio di Tommaso Rinaldi, con una gara dominata e molto migliore di quella della mattinata, mentre l’ultimo biglietto per la finale è stato staccato da Mattia Placidi, che ha tenuto a bada gli assalti di Cristofori, Sacchin e Auber.
La piattaforma femminile è stata più movimentata, ma non per risvolti positivi: dal punto di vista tecnico la gara è stata condotta con ampio margine dalla veterana Batki, con la sola Giulia Belsasso capace di tenerne il passo; ma Ginevra Monachesi ha spaventato i presenti aprendo troppo presto il suo triplo e mezzo avanti ed entrando violentemente in acqua, ed è stato necessario ricorrere alle cure mediche in ospedale per precauzione, e Brenda Spaziani si è ritirata dalla gara dopo pochi minuti, al suo turno della rotazione. La competizione è stata tesa da subito, portando le ragazze ad essere molto più caute del consueto, il pensiero alla compagna infortunata. Oltre a Batki e Belsasso, in finale sono andate direttamente Minini, Barp, Zagaglini e la giovanissima Cosoli, mentre Tramentozzi e Carciotti hanno guadagnato il loro pass attraverso la semifinale.
Le due finali si sono svolte subito dopo l’ora di pranzo, per permettere a tutti i partecipanti di tornare a casa in tranquillità. Ancora una volta la gara dal metro è stata altalenante, anche se di qualità leggermente superiore: Chiarabini ha tenuto il comando fino alla quarta rotazione, ma a causa di un rovesciato non impeccabile ha dovuto cedere i primi due posti a Tocci, che ha prevalso di un’incollatura per un andamento di gara più solido e con tuffi di livello più alto, e Billi. Quarto Benedetti, che ha pagato dazio dopo il doppio oro di ieri nonostante una gara priva di errori veri, ma con tante piccole sbavature.
Per quanto riguarda la gara femminile dalla piattaforma, il dominio di Noemi Batki dell’eliminatoria si è confermato e se possibile rafforzato; ancora una volta le altre concorrenti non si sono dimostrate all’altezza, e anzi quasi tutte sono incappate in gravi errori, così la Batki ha potuto conquistare una facile medaglia anche con una condotta di gara con qualche sbavatura. Seconda a sorpresa Sofia Carciotti, che dopo un’eliminatoria decisamente rivedibile e una semifinale vinta a fatica e con pochi punti di margine, si è dimostrata l’atleta che ha sbagliato di meno, migliorandosi di ben trenta punti rispetto a un paio d’ore prima. Terza la Barp che prevale sulla Belsasso a causa del grave errore di quest’ultima al quinto tuffo.
La Coppa Rio era l’ultima gara italiana della stagione che non prevedesse meccanismi di selezione: a partire dagli assoluti di Torino di inizio aprile si farà sul serio, perché in ballo ci sono gli Europei di Berlino. Ma prima di quel giorno, ci aspettano due tappe delle FINA Diving World Series (Pechino e Dubai), con Maria Marconi, Tania Cagnotto (in individuale e in sincro con Francesca Dallapè) e il sincro piattaformisti con Dell’Uomo e Verzotto!