Ci sono due certezze nei tuffi: la prima è che ogni gara può riservare sorprese, sgradite o piacevoli, anche se sei il superfavorito della finale; la seconda, che ogni atleta è innanzitutto un essere umano e in quanto tale può sbagliare.
Ancora una volta, oggi, ne abbiamo avuta la conferma, quando Tania Cagnotto, in testa con merito a metà gara e dominatrice sia in eliminatoria che in semifinale, è incappata in un uno-due cui è impossibile rimediare, con un quinto posto finale accolto con grande sconcerto dal numeroso pubblico al Lido di Bolzano, che è accorso per assistere a una medaglia della loro beniamina che, onestamente, era più che possibile e anzi probabile.
L’errore sul triplo e mezzo avanti, che l’ha fatta precipitare dal primo al terzo posto, è stato sì grave ma anche perfettamente rimediabile, specie con il doppio e mezzo rovesciato, uno dei tuffi che a Tania riesce particolarmente bene. Qualcosa invece non ha funzionato, e la campionessa si è ritrovata addirittura fuori dal podio, superata, oltre che dalle due cinesi già alla quarta serie di tuffi, anche dalla britannica Reid e soprattutto da Francesca Dallapè.
Quest’ultima, che dopo il primo tuffo aveva condotto una gara più o meno in sordina rispetto alle altre atlete, ha approfittato degli errori delle sue avversarie e ha piazzato uno strepitoso avvitamento pagato ben 72 punti, sufficienti per arrivare a quota 298.75 e agguantare la medaglia di bronzo: un premio meritato per ciò che ha fatto vedere nel weekend, dopo essere stata seconda sia in eliminatoria che in semifinale.
L’oro e l’argento sono andati, come detto, alle due cinesi: Lingrui Liu con 317.40 punti e Zhihuan Xu con 309.45 punti.
Finale dalla piattaforma maschile senza italiani (Dell’Uomo eliminato in semifinale ieri, Verzotto e Barbu non hanno partecipato all’eliminatoria) ma con qualche spunto interessante: oltre ai cinesi, in lotta per le medaglie si sono proposti anche il giapponese Okamoto e lo svedese Tolvers, che hanno approfittato delle inusuali, per gli atleti dell’estremo Oriente, imprecisioni dei loro avversari e si sono accaparrati rispettivamente l’oro (447.90) e l’argento (444.90), lasciando al cinese Zigan (437.75) soltanto il bronzo. Sorprendente soprattutto la prova dello svedese, che ha ben sfruttato le sue qualità, conquistando un pregevole risultato.
Nel sincro misto, recuperato in extremis Maicol Verzotto, che aveva invece saltato per infortunio piattaforma individuale e sincro misto dalla piattaforma, è arrivata una medaglia d’argento che consola in parte Tania dalla gara individuale. Dopo aver preso il largo con l’avvitamento grazie alle imprecisioni altrui e al nullo della coppia messicana, è arrivato però un errore sul doppio e mezzo ritornato, errore di cui ha approfittato la coppia canadese Citrini-Beaulieu e Sabourin-Germain, classificatasi al primo posto con 13 punti di vantaggio sugli azzurri. Il bronzo è andato invece alla Svezia.
L’Italia chiude il Grand Prix di casa con un bottino decisamente positivo, grazie agli argenti nel sincro 3 metri femminile, nel sincro 3 metri maschile e sincro 3 metri misto, nonché alle prove individuali di Batki (argento piattaforma), Benedetti (argento 3 metri) e Dallapè (bronzo 3 metri).
Foto: G. Scala/Deepbluemedia