La seconda giornata del Grand Prix di Bolzano si chiude con la medaglia di Noemi Batki, argento dalla piattaforma con una prestazione interessante visto il forte vento contrario che ha fatto sbagliare quasi tutte le atlete, e con quella di Michele Benedetti, argento da 3 metri con una serie eccezionale che lo ha visto in testa per buona parte della gara, mancando la medaglia d’oro per soli 75 centesimi di punto.
Noemi ha lottato praticamente ad armi pari contro la cinese Yaying Ding, già astro nascente nella sua nazione, in una gara che ha condizionato soprattutto le atlete orientali penalizzate dalla struttura fisica minuta: l’altra cinese Miya Suo, anche lei molto promettente, è finita ultima e lontanissima dal podio, e le giapponesi – soprattutto la Itahashi, capace di tuffi prettamente “maschili” come il triplo e mezzo indietro carpiato e il quadruplo e mezzo avanti raggruppato – sono state molto in difficoltà. Anche Noemi è incappata in un errore, comunque non grave, sul triplo e mezzo ritornato.
L’oro è andato alla Yaying con 327.15, l’argento appunto a Noemi Batki con 315.70, e il bronzo alla Itahashi con 297.35.
Eccellente anche la prova di Michele Benedetti, con ben due tuffi sopra 79 punti e in generale una serie di gara di altissimo livello, che agli scorsi europei sarebbe valso un ottimo piazzamento a metà classifica; a “tradirlo” il solo doppio e mezzo avanti con due avvitamenti, che in verità non è stato eseguito in modo impeccabile neanche dal cinese Wei, che però, con i cinque punti in più ottenuti, è riuscito a sopravanzarlo di 0.75, un’inezia colmabile con mezzo punto in più in una qualsiasi votazione. Un risultato che può lasciare l’amaro in bocca ma che non offusca la prova eccellente del nostro tuffatore.
Domani giornata con ben sei finali: al mattino i sincro piattaforma donne e 3 metri uomini (Benedetti-Rinaldi e l’inedita coppia Chiarabini-Tocci), nonché il sincro misto piattaforma (Batki-Verzotto, salvo ritiro per infortunio di Maicol); al pomeriggio, finali per 3 metri donne (Cagnotto e Dallapè), piattaforma uomini e sincro misto 3 metri (Cagnotto-Verzotto, come sopra).
Foto di: Noemi Imperitura