Dopo la cerimonia d’apertura, è finalmente arrivato il momento delle prime due finali al Grand Prix di Rostock.
Dopo aver superato eliminatoria e semifinale, Andrea Chiarabini si è trovato ad affrontare un parterre di tutto rispetto: il “padrone di casa” Patrick Hausding, il cinese Jianfeng Peng, i canadesi Francois Imbeau-Dulac e Philippe Gagné e l’austriaco Constantin Blaha.
L’azzurro non si è certo lasciato intimidire, anzi! Dopo un buon inizio, ha tirato fuori due tuffi veramente di ottimo livello, un quadruplo e mezzo avanti da 85.50 e un triplo e mezzo rovesciato da 84.00 punti, restando al terzo posto per tutta la gara e cedendo il podio soltanto per 65 centesimi, davvero un’inezia; il ritorno di Philippe Gagné, con tuffi dai coefficienti più bassi ma meglio eseguiti, si è concretizzato nella seconda parte della gara.
Davanti un’altra lotta a due per l’oro, andato ad Hausding che ha superato quota 500, lasciando il cinese Peng a poco meno di dieci punti.
Finale anche per Noemi Batki, che dopo una eliminatoria faticosa aveva poi superato la semifinale in scioltezza. Le avversarie erano di assoluto rilievo: la canadese Benfeito, le cinesi Suo e Ding, l’australiana Broben e l’ucraina Prokopchuk. In un contesto simile ogni errore viene pagato molto caro e quello di Noemi, sul tuffo dalla verticale, non ha fatto eccezione solo 48 punti per lei, troppo pochi per tenere il passo della Benfeito e delle cinesi, che hanno dato vita a un interessante testa a testa per le tre posizioni sul podio.
A spuntarla è stata la Ding con ben 378 punti, ma anche la canadese con 371 punti può essere ben soddisfatta del suo stato di forma! Noemi invece si è fermata al quinto posto finale con 301 punti.