Si sono concluse anche le semifinali della prima giornata alla Neptun di Rostock, che hanno stabilito chi saranno i sei migliori trampolinisti e le sei migliori piattaformiste a giocarsi le medaglie questa sera, a partire dalle 17:00.
A scendere in vasca per primi i tuffatori da 3 metri: i risultati dell’eliminatoria hanno creato due semifinali piuttosto diverse come composizione, e bravo è stato Andrea Chiarabini ad approfittare dell’assenza dei cinesi nella propria e a ripetersi dopo la già molto buona eliminatoria del mattino. Davvero notevole il suo quadruplo e mezzo avanti, che ha fruttato ben 83 punti e che gli ha permesso di passare al comando a metà gara e di non lasciarlo più.
Il passaggio in finale di Chiarabini è con 420.75 punti, davanti al canadese Imbeau-Dulac, autore di un ottimo doppio e mezzo con tre avvitamenti da quasi 88 punti, e all’austriaco Blaha, in crescendo a differenza della mattina. Grande escluso uno dei “padroni di casa”, il tedesco Feck, cui non è bastato un buonissimo doppio-con-doppio per recuperare i voti bassi ricevuti sui tuffi a rotazione indietro: fatali per lui gli appena 5 punti che lo separano dal terzo posto.
L’impresa della finale si preannunciava molto più difficile per Michele Benedetti, nono dopo l’eliminatoria del mattino e per questo inserito in una semifinale che comprendeva i due atleti cinesi, il tedesco Hausding, il francese e campione europeo in carica Rosset e il canadese Gagné: tre soli posti per un simile gruppo erano veramente pochi e infatti tutti hanno dato il meglio per provare a non restare esclusi. Per Benedetti una gara che, al netto dell’errore sul triplo e mezzo rovesciato, stava essendo davvero competitiva, al punto da ritrovarsi al secondo posto dopo la quarta serie di tuffi; poi i soli 38.50 punti del rovesciato non gli hanno più permesso di recuperare e ha quindi chiuso a 393.30 punti e al sesto posto.
Davanti la lotta ha visto prevalere, nell’ordine, Peng, Hausding e Gagné, con punteggi sensibilmente più alti dell’altro raggruppamento: Rosset, qui quinto ed eliminato con 422 punti, avrebbe vinto l’altra semifinale!
Per quanto riguarda le piattaformiste, Noemi Batki, inserita nella semifinale A, ha condotto una gara di ottimo livello e molto regolare, senza nessun errore, e il punteggio l’ha largamente premiata: per lei 322.30 punti, con i primi tre tuffi da 61 punti di media e un finale in crescita, grazie al ritornato da 72 punti e al rovesciato da 67 punti; il suo tranquillo secondo posto la porta dritta in finale e come una delle favorite per un bel piazzamento.
Davanti a Noemi la Suo, con un eccellente triplo e mezzo avanti e quattro tuffi “umani” per gli standard cinesi, mentre terza è la campionessa europea in carica Prokopchuk, anche lei in ripresa sul finale.
Tuffi davvero spettacolari nella seconda semifinale, con la giovane australiana Brittany Broben e l’ambiziosa canadese Meaghan Benfeito che hanno viaggiato a una media di oltre 70 punti a tuffo per quattro quinti di gara, senza remore neppure nei confronti della cinese Yaying Ding che, sentitasi sotto pressione, ha sbagliato più di quanto ci aspetteremmo da una rappresentante della sua nazione.
La Broben è stata imprecisa sul doppio e mezzo indietro con avvitamento, in cui invece la Benfeito, che lo schiera come tuffo d’esordio, riesce particolarmente bene; così l’australiana si è dovuta “accontentare” (se così si può dire, visto il punteggio di 343) del terzo posto dietro la Ding e la Benfeito, finite invece oltre quota 350.