Steele Johnson, tuffatore statunitense, debutterà al cinema tra poche settimane; per la medaglia d’argento di Rio 2016 il 15 novembre sarà infatti il giorno della “prima” online al Miami Film Festival di Blood and Water, corto cinematografico che lo vede protagonista.
Johnson interpreta Garrett Delaney, piattaformista aspirante ai Giochi Olimpici allenato da sua madre, che lo ha preparato per la sua intera vita per questo obiettivo. Dopo un incidente gravissimo che mette a rischio la sua vita, Garrett mette in dubbio i suoi sogni e le sue aspirazioni, e nonostante le pressioni della madre, e a due settimane dai Trials, deve scegliere se arrendersi o rischiare di morire provandoci.
Il cast comprende Kaili Vernoff (Accordi e Disaccordi, La maledizione dello scorpione di giada, Café Society, Law & Order) nel ruolo della madre del protagonista, l’acrobata e ballerina Francesca Reale nel ruolo della tuffatrice Marina, e Scott Donie, medaglia d’argento dalla piattaforma ai Giochi Olimpici di Barcellona 1992, nel ruolo di se stesso.
Il regista, sceneggiatore e produttore del film, Brian Blum, è stato a sua volta un tuffatore agonista, prima di dedicarsi alle arti cinematografiche; nel 2012, durante gli allenamenti, ha colpito il trampolino con la testa, rischiando la vita. Solo nel 2015, a carriera competitiva ormai conclusa, è riuscito a trovare il coraggio per rieseguire il tuffo fallito.
Anche Johnson, nel 2009, ha rischiato la morte a soli 12 anni, precipitando nel vuoto da 10 metri dopo aver colpito la piattaforma con la testa durante l’esecuzione del triplo e mezzo rovesciato, e solo il tempestivo intervento dell’allenatore Wingfield, che impedì al cloro di causare danni al cervello e alla ferita di dissanguarlo, riuscì a salvargli la vita. L’incontro con Blum ha creato una storia ispirata a entrambe le loro esperienze.