Si chiudono, per quanto riguarda i tuffi, i Giochi del Commonwealth 2018, che ritroveremo tra quattro anni a Edimburgo (Scozia): oggi sono state assegnate le ultime medaglie, quelle per il trampolino 3 metri femminile e quelle per la piattaforma maschile, da tempo considerate le gare “regine” per i due sessi.
L’eliminatoria femminile dal trampolino 3 metri ha visto, un po’ a sorpresa, le due protagoniste Jennifer Abel e Maddison Keeney in leggero affanno: solo terza la canadese, addirittura sesta l’australiana che è incappata in una penalità. Ne hanno approfittato Esther Qin e Pamela Ware, rinnovando a un nuovo livello la sfida tra Canada e Australia.
L’eliminatoria dalla piattaforma maschile ha visto l’assenza pesante di Tom Daley, cui i medici non hanno dato l’ok a gareggiare per via di un problema all’anca che si trascina da Budapest; ma i giovani Matthew Dixon e Noah Williams, negli ultimi due anni dominatori della disciplina a livello juniores, hanno ben figurato, strappando i primi due posti con un buon margine. Con tredici atleti in gara, l’unico eliminato è stato il tuffatore dello Sri Lanka, semplicemente non all’altezza per limiti tecnici.
Al pomeriggio (le 11 qui in Italia) sono iniziate le finali. Emozionante la lotta a due per l’oro dal trampolino 3 metri: Maddison Keeney ha sfoderato un’ottima prestazione con un doppio e mezzo avanti con due avvitamenti da 85 punti, ma Jennifer Abel ha contrattaccato con una gara pressoché perfetta, e anche senza quel tuffo – che pure ha nelle sue corde, ma che nell’ultimo anno le ha causato molto stress mentale – è stata indubbiamente superiore in potenza e in precisione in tutti gli altri tuffi. Alla fine lo scarto è stato veramente minimo, ma è stata la canadese a vincere, 366.95 contro i 366.55 dell’australiana. Abel arriva finalmente all’oro da 3 metri ai Giochi del Commonwealth dopo due secondi posti: nel 2010 fu battuta da Sharleen Stratton, nel 2014 da Esther Qin.
La seconda sfida Canada-Australia, quella per il bronzo originariamente prevista tra Pamela Ware e Esther Qin, ha visto quest’ultima dare forfait già al primo tuffo, completamente sbagliato: ma la terza aussie in gara, Anabelle Smith, si è classificata terza a sorpresa con 336.90 punti. Male le britanniche, che faticano a trovare un’erede costante di Rebecca Gallantree: Torrance (in cattive condizioni fisiche a causa di un incidente lo scorso gennaio) e Blagg solo settima e ottava, nona la scozzese Reid.
L’ultima finale di questa edizione dei Giochi del Commonwealth, la piattaforma femminile, ha portato invece una grande gioia al pubblico di casa: Domonic Bedggood è infatti riuscito a vincere il primo oro australiano nella piattaforma maschile in questa competizione dai tempi di Matthew Helm, vincendo la gara con 451.15 punti: dopo una prima metà di gara strepitosa, ha dovuto difendersi dall’assalto di Matthew Dixon, che però si è fermato all’argento con 449.55 punti. Bronzo al canadese Vincent Riendeau con 425.40, che batte l’altro inglese Williams.
Il medagliere finale vede al primo posto l’Inghilterra con 4 medaglie d’oro, 3 d’argento e 1 di bronzo; seguono l’Australia (3 d’oro, 1 d’argento, 5 di bronzo), il Canada (1 d’oro, 4 d’argento, 1 di bronzo), la Malaysia (1 d’oro, 2 di bronzo) e la Scozia (1 d’oro, 1 di bronzo). Il primatista individuale è indubbiamente Jack Laugher, che ha vinto l’oro da 1 metro, 3 metri e nel sincro.
Foto: Nick Hope.