Le medaglie olimpiche, la sofferta decisione del ritiro, l’esperienza lavorativa come agente immobiliare, poi la decisione di tornare a tuffarsi: la vita sportiva del campione statunitense David Boudia negli ultimi due anni è stata un bel po’ movimentata e sembra proprio che non si sia ancora stabilizzata.
Sembrava andare tutto bene, gli allenamenti procedevano spediti e Boudia sembrava pronto per affrontare i trials, le selezioni, per la ormai imminente Coppa del Mondo di Wuhan, a cui invece dovrà rinunciare.
Cosa è successo? Lo ha spiegato lui stesso ieri pomeriggio tramite la sua pagina istagram:
“Da febbraio ho iniziato ha soffrire di vertigini, blackout, intorpidimento e affaticamento che credevo derivassero da un’ elevata ansia causata da un incidente, un tuffo finito male, che ho avuto da 10 metri e avendo già combattuto con questo tipo di ansia in passato ho scelto di insistere e di continuare ad allenarmi.
Dopo essere andato dal medico del nostro team, ho scoperto invece che l’incidente ha provocato una commozione cerebrale che non è guarita a causa della mancanza di recupero (ho continuato a tuffarmi di testa). Sfortunatamente questo significa che dovrò ritirarmi dagli eventi principali (il Campionato Nazionale e Coppa del Mondo) a causa del tempo che occorrerà per riprendermi.
E’ un boccone difficile da mandare giù, visto che mi stavo allenando da quasi un anno per tornare alle competizioni d’elite, ma significa che posso scegliere di accontentarmi dell’obiettivo finale e andare verso Tokyo 2020, abbandonando quelli che erano i miei piani e affidandomi a ciò che il Signore ha pianificato per me e la mia carriera sportiva.”