La sesta giornata di gare a Wuhan per la Coppa del Mondo FINA, che qualche ora fa ci ha dato la gioia dell’argento azzurro di Elena Bertocchi e Maicol Verzotto nel sincro misto dal trampolino, si è conclusa da pochi minuti con la finale femminile dal trampolino, una delle tradizionali gare “regine” delle manifestazioni di tuffi.
Le aspettative non hanno deluso, vista l’elevata qualità delle partecipanti a questa finale: oltre alle padrone di casa Shi Tingmao e Wang Han, erano presenti le canadesi Jennifer Abel e Pamela Ware, le australiane Maddison Keeney e Anabelle Smith, le malesi Ng Yan Yee e Nur Dhabitah Sabri, le statunitensi Hailey Herndandez e Krysta Palmer, la messicana Carolina Mendoza e la tedesca, nonché unica europea in gara, Tina Punzel.
Le cinesi, neanche a dirlo, hanno fatto una gara a parte, nonostante i giudici non siano stati neppure particolarmente generosi nei loro confronti: ingressi favolosi e fase aerea perfetta, davvero poco da dire! Shi Tingmao ha fatto valere il suo talento superiore – da 3 metri è imbattuta da ben quattro anni in tutte le competizioni – e si è aggiudicata il sesto oro in carriera in Coppa del Mondo con 404.70 punti. Al secondo posto Wang Han, ugualmente molto elegante e precisa, con 383.55 punti.
La caccia al bronzo è invece stata apertissima ed è ben presto diventata una lotta a quattro tra le due atlete del Canada e le due dell’Australia. Anabelle Smith ha mantenuto il piazzamento sul podio nelle prime due rotazioni, poi è passata in vantaggio Pamela Ware che non ha più mollato il terzo posto fino al bronzo con 348.75 punti, approfittando degli errori di Smith e Abel e resistendo alla rimonta della Keeney, che nonostante il suo ottimo doppio e mezzo con due avvitamenti, un tuffo “maschile”, si è fermata alla medaglia di legno.
Alle World Series 2019, oltre alle cinesi e alla Ware, ci andranno le classificate fino all’ottavo posto: le australiane Keeney e Smith, l’americana Palmer (anche lei dotata del 5154B) la tedesca Punzel e la canadese Abel, qualificatasi per il rotto della cuffia dopo una gara con molti errori e con ben altre ambizioni.