A Mission Viejo, in California, è iniziata la prima delle due giornate di finali al FINA Diving Grand Prix degli Stati Uniti. Dopo la cerimonia d’apertura, alla presenza di numerosi coach e atleti che hanno fatto la storia dei tuffi a livello mondiale e olimpico (americani e non solo), sono iniziate le competizioni con la finale femminile sincro dalla piattaforma.
Tra le sei coppie partecipanti quella azzurra, formata da Noemi Batki e Chiara Pellacani, che ha portato a termine una buona serie di gara ma con qualche particolare da limare qua e là in vista della parte conclusiva della stagione; tutti e tre i tuffi liberi sono andati sopra quota 60, sebbene non siano bastati per una medaglia – il triplo e mezzo avanti della Batki è stato un po’ impreciso, mentre leggermente abbondante il triplo e mezzo ritornato della Pellacani. 282.54 punti è comunque un buon punteggio, e nonostante la medaglia di legno le sensazioni sono tutto sommato positive.
Podio tutto anglofono, con la Gran Bretagna di Banks e Martin oro a 300.36 punti, l’Australia di Smith e Wu argento a 290.64 punti e gli Stati Uniti di Bromberg e Young bronzo a 290.22 punti.
A seguire, dopo appena venti minuti, la finale individuale dal trampolino 3 metri: anche qui due azzurre in gara, Elena Bertocchi e ancora Chiara Pellacani, qualificatesi giovedì scorso dopo due turni eliminatori. Percorso netto e davvero di buon livello per la Bertocchi, che anzi avrebbe potuto anche aspirare alla medaglia d’oro se il doppio e mezzo indietro con cui ha aperto la serie di gara fosse stato leggermente migliore; ma i quattro tuffi successivi, tra i 61 e i 66 punti, non hanno mai messo in discussione la sua posizione sul podio. Alla fine per lei un’eccellente medaglia d’argento con 308.15 punti, e una prestazione che fa sperare molto bene in vista dei grandi appuntamenti in stagione: davanti a lei c’è infatti solo l’americana Hailey Hernandez, oggi oro con 312.75 punti.