La giornata conclusiva del Meeting Internazionale Giovanile di Dresda è stata quella che ha regalato alla nazionale giovanile la maggior soddisfazione grazie ad una duplice vittoria.
Il pomeriggio è iniziato con il piede giusto, con la finale femminile categoria “A” da 3 metri, con in gara Chiara Pellacani e Giulia Vittorioso. La Pellacani ha condotto un’ottima gara, con una serie di tuffi liberi non solo già al top per quanto riguarda i coefficienti di difficoltà, ma anche eseguita in maniera regolare e precisa: la vittoria è stata sua senza dubbio, a nulla sono valsi gli sforzi della spagnola Valeria Antolino, seconda a 21 punti di distanza, o della svedese Emilia Nilsson Garip, terza a 27 punti di distanza.
Gara in sordina per la Vittorioso a causa di un errore nel doppio e mezzo indietro ed il resto della sua serie non è stato brillante; per lei la 12ª posizione.
Anche la seconda finale è stata un successo azzurro: da 1 metro, per la categoria “B” maschile Stefano Belotti, dopo un intenso testa a testa con il tedesco Carlos Alexandru Taranu, ha raggiunto il gradino più alto del podio. L’azzurrino ha rischiato di perdere la medaglia d’oro quando è stato poco preciso nel doppio e mezzo rovesciato, ma il vantaggio accumulato con i liberi precedenti e l’ottimo uno e mezzo ritornato finale lo hanno tenuto al sicuro.
Vicinissimo alla medaglia di bronzo Matteo Cafiero, che se l’é vista sfuggire di mano per appena 2 punti e 80 centesimi; Matteo é stato molto bravo a recuperare i punti persi con gli obbligatori, ma due piccole imprecisioni, nell’ uno e mezzo rovesciato e nel doppio avvitamento avanti, hanno frenato la sua rimonta.
L’ultima prova di oggi, la piattaforma maschile categoria “A”, non ha avuto tuffatori azzurri in gara (giá dall’eliminatoria). Ancora una volta Sam Fricker si é rivelato troppo piú forte dei suoi avversari, sia per la serie di tuffi sia per il livello tecnico, e i punti di distacco dal secondo classificato britannico Lucas Thomson sono stati ben 46! Invece per Viacheslav Kachanov solo 90 centesimi hanno fatto la differenza tra la medaglia d’argento e quella di bronzo.