Nel corso dell’intensissimo weekend di tuffi appena trascorso si è disputata anche la quarta tappa delle FINA Diving World Series, il circuito internazionale di élite per il nostro sport: l’Aquatics Palace di Kazan’, in Russia, è stata teatro della penultima sfida tra i tuffatori più forti del mondo e non sono mancate le sorprese!
Contro ogni previsione, infatti, la Cina ha infatti ottenuto un bottino considerevolmente minore del consueto, e sebbene sia giustificata dall’aver schierato la nazionale “B”, il risultato è comunque sorprendente per una squadra abituata a stravincere anche con le riserve! Merito degli ottimi risultati di alcuni tuffatori, in particolare il britannico Jack Laugher, la canadese Jennifer Abel, la nordcoreana Kim Mi Rae, gli ucraini Oleg Kolodiy e Oleksandr Gorshkovozov e gli australiani Maddison Keeney e Domonic Bedggood.
La prima giornata è iniziata infatti con il doppio oro cinese nelle due gare sincro dalla piattaforma: nella specialità di apertura Chen Yuxi e Yuan Haoyan hanno infatti largamente superato sia le atlete nordcoreane Kim Mi Rae e Jo Jin Mi, medaglia d’argento, sia le padrone di casa Ekaterina Beliaeva e Yulia Timoshinina, terze classificate dopo una strenua lotta a tre con britanniche e canadesi.
Anche gli uomini sono riusciti nello stesso successo, e Yang Hao e Lian Junjie hanno notevolmente distanziato i diretti avversari: a oltre quaranta punti i russi Viktor Minibaev e Aleksandr Bondar, che pure avevano una serie molto più difficile (ma che hanno sbagliato il triplo e mezzo indietro carpiato), e a quasi cinquanta il solito Tom Daley con Matthew Lee, anche loro non impeccabili sullo stesso, difficile, tuffo.
Vittoria più sofferta nel sincro trampolino femminile, con Lin Shan (campionessa alle scorse Olimpiadi giovanili di Buenos Aires) e Chang Yani vincitrici di misura su Maddison Keeney e Anabelle Smith: per entrambe le coppie un’imprecisione di rilievo, triplo e mezzo avanti per le australiane e doppio e mezzo indietro per le cinesi, che sono riuscite a prevalere solo per la buona qualità degli altri tuffi. Terzo posto alle ucraine Viktoriya Kesar e Anna Pysmenska, autrici di una gara regolare che le ha premiate su russe e britanniche, mentre le canadesi Abel e Citrini-Beaulieu si sono “chiamate fuori” già agli obbligatori.
Il primo risultato choc nella gara sincro maschile, che ha chiuso la giornata del venerdì: Wang Zongyuan ha infatti trascinato a fondo il suo compagno Wu Luxian, argento mondiale giovanile in carica, con ripetuti errori individuali che hanno poi coinvolto anche l’altro tuffatore; il sesto e ultimo posto è arrivato già al quarto tuffo e non si sono più mossi da lì! Si è aperta allora una insperata caccia per l’oro che ha visto in testa per parte della gara i britannici Laugher e Goodfellow, che però hanno sbagliato a loro volta il difficile doppio e mezzo con tre avvitamenti e sono precipitati in classifica.
Con quattro coppie in appena quattro punti, la vetta è stata quindi assicurata, con grande sorpresa di tutti, dagli ucraini Oleg Kolodiy e Oleksandr Gorshkovozov, vincitori con un punteggio tutto sommato “normale” (poco sopra i 400 punti) di misura sui padroni di casa, Evgeni Kuznetsov e Nikita Shleikher e sui messicani Yahel Castillo e Juan Celaya. Grandi delusi i canadesi Gagné e Imbeau-Dulac, quarti per appena un punto e, come detto, a -4 dall’oro!
Con la mattina del sabato dedicate alle semifinali individuali, al pomeriggio si sono disputate tre finali: in quella femminile dalla piattaforma, le difficoltà delle atlete cinesi sul triplo e mezzo indietro hanno premiato l’ottima prova di Kim Mi Rae, atleta della Corea del Nord e vincitrice di giornata; secondo posto per Zhang Minjie e terzo per Chen Yuxi.
Jack Laugher si è invece riscattato della prova nel sincro con una gara superlativa nella finale da 3 metri, stravinta con un totale vicinissimo a quota 500 punti: dietro di lui si è consumato un sanguinoso testa a testa tra Evgeni Kuznetsov e il cinese Peng Jianfeng che, nonostante i minori coefficienti di difficoltà, ha premiato proprio il russo, capace di tuffi sensazionali con il quadruplo e mezzo avanti e il triplo e mezzo rovesciato. Quarto l’altro cinese Wang Zongyuan, che ha compiuto una buona serie ma non al livello degli altri e che non ha brillato con nessuno dei tuffi a sua disposizione.
Percorso netto invece per i cinesi Duan Yu e Zhang Minjie nel sincro misto dalla piattaforma, specialità in la loro nazionale è ancora pressoché insuperabile: staccatissimi, nonostante i voti alti, sia i nordcoreani Hyon Il Myong e Jo Jin Mi, sia i canadesi Caeli McKay e Vincent Riendeau.
La finale femminile da 3 metri è iniziata col favore dei pronostici assegnato non alle cinesi, ma alla canadese Jennifer Abel e all’australiana Maddison Keeney, vincitrici delle due semifinali: alla fine la Keeney ha chiuso soltanto al quarto posto, a causa di un errore sul tuffo sperimentale che sta sviluppando per il futuro, il triplo e mezzo rovesciato (prima e al momento unica donna al mondo a portarlo): la Abel invece ha vinto una meritata medaglia d’oro con una certa facilità sulle cinesi Lin Shan e Chang Yani, qualitativamente molto brave e ancora molto giovani ma, forse, non ancora dotate di quell’esperienza in campo internazionale, avendo esordito in nazionale da pochi anni.
La Cina di nuovo sul gradino più alto del podio, invece, nella finale dalla piattaforma, e non senza difficoltà: Yang Hao ha dovuto ritirar fuori una media da oltre 90 punti a tuffo nella seconda metà di gara per riuscire ad avere ragione, e di misura, del russo Aleksandr Bondar e del britannico Tom Daley, rispettivamente secondo e terzo ma a una manciata di punti da Yang. Soltanto quarto, per giunta, il secondo atleta cinese Lian Junjie, scavalcato sul finale dall’eccellente triplo e mezzo indietro di Daley.
Infine, clamorosa medaglia d’oro per l’Australia nel sincro misto dal trampolino, con il primo posto di Maddison Keeney e Domonic Bedggood: il triplo e mezzo rovesciato, questa volta, non ha tradito la Keeney, e insieme all’altro tuffo ad alto coefficiente (il doppio e mezzo con due avvitamenti, già da due anni stabilmente presente nella serie dell’australiana) hanno avuto ragione della pulizia di Tai Xiaohu e Chen Yiwen, bravi ma non abbastanza. Terzo posto per Tom Daley e Grace Reid, che si confermano ai vertici della specialità.
Il medagliere si chiude con la Cina al comando ma con “sole” cinque medaglie d’oro, tre d’argento e tre di bronzo: una buona notizia per il movimento, che può finalmente gustare un po’ di varietà al vertice, anche se con la nazionale titolare sarà tutta un’altra cosa. Il secondo posto va alla Corea del Nord con una medaglia d’oro e due d’argento, seguita dall’Australia (un oro e un argento), dalla Gran Bretagna (una medaglia d’oro e tre di bronzo), e dal parimerito di Canada e Ucraina (un oro e un bronzo ciascuna). Nessun oro, ma quattro medaglie d’argento e una di bronzo per la Russia, mentre il Messico chiude la graduatoria con una medaglia di bronzo.
Tra cinque giorni, a Londra, l’ultimo weekend di World Series con le finalissime, che assegneranno fino a un milione di dollari di montepremi!