Non solo azzurri nello scorso weekend che ha chiuso le FINA Diving World Series 2019 e assegnato il ricco montepremi in palio: la finale di sincro misto dal trampolino di Elena Bertocchi e Maicol Verzotto (di cui vi abbiamo parlato ieri, a gara conclusa) è stata solo l’ultima di un’intensa tre giorni di tuffi, che ha visto la nazionale “B” della Cina, abituata a vincere spesso anche con le riserve, in difficoltà nei confronti dell’élite mondiale del nostro sport: da Maddison Keeney a Jennifer Abel, da Jack Laugher a Tom Daley, in molti si sono messi in luce sopravanzando, in non poche occasioni, la nazione guida per quanto riguarda i tuffi.
Venerdì dedicato come sempre alle gare sincro tradizionali, partendo da quella dalla piattaforma: come a Kazan’, solo tre le coppie in gara e con gerarchie abbastanza definite; la Cina delle giovanissime Chen Yuxi e Yuan Haoyan ha infatti sopravanzato di un leggero margine la Corea del Nord di Kim Mi Rae e Jo Jin Mi, mentre la coppia della Gran Bretagna (Eden Cheng e Lois Toulson) non è mai stata in grado di impensierire nessuna delle due.
Classifica finale: Cina 129, Corea del Nord 123, Gran Bretagna 81.
Più sorprendente la gara sincro maschile da 10 metri, dove i cinesi Yang Hao e Lian Junjie hanno guidato la classifica fino a metà gara, ma poi hanno alzato bandiera bianca di fronte alla progressione insostenibile dei britannici Thomas Daley e Matthew Lee, sospinti fino alla vittoria dal pubblico di casa: per loro ben 477.90 punti contro i 459 dei cinesi. Terzo posto ai russi Viktor Minibaev e Aleksandr Bondar, che con qualche punto in più sulle sui tripli e mezzi avrebbero potuto superare a loro volta i cinesi.
Classifica finale: Cina 132, Gran Bretagna 108 (seconda per il maggior numero di medaglie d’oro), Russia 108, Australia 87.
Cina soltanto argento anche nella gara sincro femminile da 3 metri: Maddison Keeney e Anabelle Smith hanno portato l’oro all’Australia, forti non solo del doppio e mezzo avanti con due avvitamenti ma anche di un triplo e mezzo avanti davvero temibile; niente da fare per Lin Shan e Chang Yani, rimaste dietro di 7 punti, mentre Jennifer Abel e Melissa Citrini-Beaulieu sono terze.
Classifica finale: Cina 132, Australia 117, Canada 90, Gran Bretagna 79.5, Olanda 66.
Per pochissimo, invece, Wu Luxian e Wang Zongyuan sono riusciti a evitare la terza sconfitta di giornata nella gara sincro maschile da 3 metri: soltanto un punto e mezzo, alla fine, il vantaggio sui russi Evgeni Kuznetsov e Nikita Shleikher, e strappato solo con un grande quadruplo e mezzo avanti che ha fatto rimontare i cinesi dal quarto al primo posto. Terzi Oleksandr Gorshkovozov e Oleg Kolodiy, che portano un’altra medaglia all’Ucraina in queste World Series.
Classifica finale: Cina 120, Messico 105, Russia 96, Canada 90, Ucraina 87, Gran Bretagna 72.
Al sabato due finali individuali e una di sincro misto. Quella femminile dalla piattaforma è ancora un “affare” tutto asiatico: Chen Yuxi e Zhang Minjie, che sono piuttosto indietro nelle gerarchie della nazionale cinese, hanno superato con molta facilità tutte le avversarie, portando la loro nazione alla doppietta. Il terzo posto, nonostante un triplo e mezzo indietro completamente sbagliato, va alla nordcoreana Kim Mi Rae, che è anche la vincitrice della classifica generale.
Classifica finale: Kim (Corea del Nord) 68, Toulson (Gran Bretagna) 32, Timoshinina (Russia) 29.
Altra medaglia d’oro da 3 metri per Jack Laugher, la cui serie gara difficilissima e la cui potenza sono state ulteriormente “spinte” dal calore del pubblico arrivato a sostenerlo: due tuffi sopra quota 100 punti (tra cui un triplo e mezzo ritornato pressoché perfetto, quattro “10” per lui) e un punteggio monstre, 562.65 punti, che lo mette alla pari anche dei cinesi titolari. La Gran Bretagna completa la doppietta col secondo posto di Daniel Goodfellow, entrato nel “club 500 punti” con questa finale, mentre il cinese Wang Zongyuan è “solo” terzo.
Classifica finale: Laugher (Gran Bretagna) 80, Kuznetsov (Russia), 53, Imbeau-Dulac (Canada) 35, Gagné (Canada) 32, Castillo (Messico) 18.
Il sincro misto dalla piattaforma ha confermato i valori stagionali delle gare individuali: alla Cina prima (Zhang Minjie e Duan Yu) è seguita la Corea del Nord seconda (Jo Jin Mi e Hyon Il Myong) e la Russia medaglia di bronzo (Yulia Timoshinina e Nikita Shleikher).
Classifica finale: Cina 135, Russia 108, Corea del Nord 105, Canada 84, Gran Bretagna 75, Malaysia 58.5.
Alla domenica le ultime finali individuali, con un clamoroso podio privo di atlete cinesi: con Chang Yani fuori in semifinale dopo due errori sulle rotazioni indietro, abbiamo assistito a una finale di alto livello dove neppure l’indubbia qualità della campionessa olimpica giovanile Lin Shan ha potuto granché – per lei, nonostante 341.45 punti, solo il quinto posto! L’oro è andato a Maddison Keeney, che ormai può contare su tre tuffi chiave: il triplo e mezzo rovesciato, il doppio e mezzo con due avvitamenti, e un triplo e mezzo avanti con cui può raggiungere anche 80 punti; secondo posto, ma staccata, Jennifer Abel, che però ha acquisito da più tempo il doppio con doppio, ieri eseguito da 8/8.5, e terza per pochi centesimi sulla Reid la malese Nur Sabri, atleta da tenere d’occhio in chiave qualificazioni olimpiche.
Classifica finale: Abel (Canada) 74, Keeney (Australia) 64, Ware (Canada) 48, Reid (Gran Bretagna) 35, Torrance (Gran Bretagna) 12.
La gara più attesa dal pubblico del Queen Elizabeth Stadium non ha invece portato fortuna al beniamino di casa: per Tom Daley è arrivata una comunque ottima medaglia di bronzo, ma con un passo indietro rispetto all’ultima uscita a Kazan’. Davanti a lui doppietta cinese di Yang Hao e Lian Junjie, che incrementano il bilancio cinese.
Classifica finale: Daley (Gran Bretagna) 74, Bondar (Russia) 59, Auffret (Francia) 50, Shleikher (Russia) 33, Lee (Gran Bretagna) 31.
Pubblichiamo infine la classifica finale per il sincro misto dal trampolino, di cui vi abbiamo dato cronaca ieri: Cina 123, Gran Bretagna 114, Canada 108, Australia 99, Malaysia 60.
La Cina chiude in testa al medagliere con cinque medaglie d’oro, quattro d’argento e una di bronzo, un bottino all’incirca dimezzato rispetto a quello delle prime due tappe in Asia, quelle con i “titolari”; al secondo posto la Gran Bretagna che sfrutta il massimo il fattore casalingo, con tre medaglie d’oro, una d’argento e due di bronzo; al terzo l’Australia con due medaglie d’oro e una d’argento, e al quarto la Corea del Nord con due medaglie d’argento e una di bronzo. Per Russia e Canada una medaglia d’argento e due di bronzo a testa, mentre per Ucraina e Malaysia una medaglia di bronzo per ciascuna.