La finale maschile della Coppa del Mondo FINA dalle grandi altezze disputata a Zhaoqing in mattinata ha visto ancora una volta il trionfo del britannico Gary Hunt, primatista assoluto di questo sport nell’ultimo decennio: salgono sul podio l’americano David Colturi e la rivelazione degli ultimi dodici mesi, il rumeno Constantin Popovici, mentre l’azzurro Alessandro De Rose ottiene un quinto posto che è insieme un ottimo risultato e un piccolo rammarico, visto che prima dell’ultimo tuffo era in piena lotta per le medaglie.
I tuffatori sono arrivati a questa giornata dopo i due obbligatori del sabato. Il terzo round, che permetteva ai tuffatori di eseguire un obbligatorio di difficoltà massima 3.6, non ha mosso molto gli equilibri generali: pochi infatti i movimenti di classifica, soprattutto in vetta dove De Rose, eguagliando la prestazione di Hunt, ha mantenuto invariato il distacco di poco meno di 7 punti dal britannico, guadagnando anzi qualcosa su quasi tutti gli altri concorrenti, a eccezione di Popovici, il migliore di questa tornata.
Nel quarto e decisivo round la qualità dei liberi ha fatto la differenza: se Gary Hunt non ha temuto alcun rivale grazie ai 145.60 punti del suo tuffo conclusivo (triplo indietro con quattro avvitamenti, premiato con i 9.5) e si è aggiudicato l’ennesimo titolo della sua sconfinata bacheca, abbiamo assistito alle rimonte di Oleksiy Prygorov (da ventesimo a ottavo), di David Colturi, che dal quinto posto ha agguantato la medaglia d’argento, e di Constantin Popovici, che ha superato nettamente Navratil che gli stava davanti.
L’ordine inverso ha messo invece non poca pressione a De Rose, che non ha brillato con il suo tuffo conclusivo (lo stesso di Hunt, ma con un avvitamento in meno): il disappunto dell’azzurro di fronte al tabellone è stato ben visibile, perché avrebbe dovuto andare ben oltre quota 100 punti per mantenere un piazzamento sul podio, ma ne sono arrivati “solo” 82.80, per un totale di 367.05 punti che gli ha fruttato un quinto posto. Una posizione di tutto rispetto, che conferma ancora una volta che, in condizioni ideali, De Rose può giocarsela con i migliori, e anche se resta un po’ di rammarico potrà tranquillamente rifarsi sia a Polignano a Mare la prossima settimana, per le World Series RedBull, sia ai Mondiali di Gwangju per cui ha ottenuto la qualificazione.