La finale sincro maschile dalla piattaforma ai Campionati Mondiali di Gwangju 2019 ha chiuso la quarta giornata di gare e ha mantenuto tutte le premesse di spettacolo intuite in eliminatoria: ben sette coppie sopra la soglia psicologica dei 400 punti, con i “big” che come previsto hanno eseguito tuffi davvero di qualità e hanno rispettato le gerarchie, occupando tutti i posti sul podio.
Tuttavia la grande sorpresa di giornata è la coppia Ucraina, formata da due atleti della nazionale giovanile che però hanno già un grande futuro davanti a loro: Oleg Serbin e (soprattutto) Oleksii Sereda.
Non sono nomi sconosciuti per chi segue TuffiBlog: abbiamo visto il diciassettenne Serbin in coppia con Chiara Pellacani nel Team Event Misto alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires, e abbiamo già segnalato Sereda, che compirà quattordici anni soltanto a dicembre, al Grand Prix di Rostock di febbraio, quando abbiamo sottolineato le sue ottime qualità. Tuttavia la gara di oggi, al passo di mostri sacri come Tom Daley e Matthew Lee, non se l’aspettava nessuno: i britannici, complice un brutto errore di Lee sul triplo e mezzo rovesciato, sono riusciti a staccarli definitivamente solo all’ultimo tuffo!
Con la Cina di Cao Yuan e Chen Aisen oro senza rivali (quasi 487 punti per loro!) e la Russia di Aleksandr Bondar e Viktor Minibaev che si è ritrovata vincitrice della lotta per l’argento, Daley e Lee hanno sì conquistato il bronzo e il pass olimpico, ma dovranno guardarsi in futuro da queste sicure promesse dei tuffi – e chissà che Sereda, in individuale, non riesca a fare il “botto”!
L’Ucraina può “consolarsi” della mancata qualificazione olimpica con il pass per le World Series 2020, insieme all’Australia (quinta) e alla Corea del Sud (sesta); e potrà comunque riprovarci alla Coppa del Mondo di Tokyo del prossimo febbraio.