La sesta e penultima giornata dei Campionati Europei di Kyiv 2019 termina con la finale femminile dal metro, gara avvincente e che ha regalato sorprese a dir poco clamorose: il pomeriggio è iniziato col ritiro per problemi fisici di Elena Bertocchi, arrivata nella capitale ucraina già in condizioni non ottimali a causa degli infortuni che la tormentano dall’inizio dell’estate, e al suo posto è stata ripescata la tredicesima classificata, la diciottenne russa Vitaliia Koroleva, campionessa juniores in carica proprio dal metro.
E la Koroleva ha sfruttato al meglio un’occasione insperata datale dal destino, eseguendo cinque ottimi tuffi e assistendo agli errori della connazionale Kristina Ilinykh (finita al terzo posto a 3 punti e mezzo da lei) e dell’olandese Daphne Wils (addirittura nona) sul doppio e mezzo rovesciato, alla prova buona ma non impeccabile di Olena Fedorova, oggi argento con molta esperienza e un pizzico di aiuto dalla giuria, e alle serie delle altre atlete che, pur brave, non lo sono state più di lei. Per la giovane russa, su cui la sua federazione punta moltissimo (era convocata anche per i Mondiali, ma un problema fisico l’ha costretta a rinunciare) arriva quindi un doppio titolo, juniores e assoluto.
In gara per l’Italia Chiara Pellacani, oggi quinta classificata e con il suo miglior piazzamento di sempre in una gara individuale – era stata infatti decima due anni fa. Per lei un deciso miglioramento rispetto alla sua prima partecipazione, che si è riflesso anche nel punteggio – 256.90 punti, a 6 punti e poco più dal bronzo e a 7 punti dall’argento. La differenza l’hanno fatta davvero i particolari, ma ancora una volta l’atleta più giovane in gara ha dimostrato di non avere nulla di meno rispetto alle sue avversarie.