È stata emanata da poco la richiesta di sentenza della WADA (l’agenzia mondiale antidoping) nei confronti del movimento sportivo russo, e in particolare di RUSADA – l’equivalente locale dell’agenzia – accusata di aver sistematicamente coperto e alterato i risultati dei test antidoping e di aver manipolato il database contenente le prove dell’utilizzo di doping da parte di suoi atleti in numerosi sport. Era stata richiesta una punizione esemplare ed è arrivata all’unanimità: la Russia potrebbe essere squalificata per quattro anni da tutte le manifestazioni internazionali, Olimpiadi di Tokyo comprese!
Ciò non significa che non vedremo atleti russi a Tokyo la prossima estate: come già successo nell’atletica di recente, i tuffatori (e tutti gli atleti degli altri sport) potranno prendere parte ai Giochi se dimostreranno oltre ogni ragionevole dubbio di essere “puliti” – per esempio, avendo una residenza all’estero permanente (come per esempio il sistema dei college americani) o aver superato controlli da enti indipendenti come la WADA. Tuttavia, come accadde al Messico nel 2015, non ci saranno bandiere russe né l’inno in caso di vittoria, ma gareggeranno sotto una bandiera neutrale (il CIO alle Olimpiadi, la FINA ai Mondiali, la LEN agli Europei) e non porteranno medaglie alla propria nazione ma unicamente a se stessi; non riceveranno inoltre alcun premio destinato al comitato olimpico russo in caso di vittorie o piazzamenti.
La squalifica sarà estesa anche ai dirigenti sportivi e ai membri del governo della Russia, ai quali sarà dunque vietato di presenziare ai principali eventi sportivi e a prendere parte ai direttivi di organizzazioni che aderiscono ai principi dell’antidoping mondiale.
Sono a rischio anche ulteriori eventi come le FINA Diving World Series, che dovevano essere entrambi ospitati a Kazan’. Come ulteriore sanzione, infatti, alla Russia è fatto divieto di organizzare eventi sportivi internazionali nel quadriennio di squalifica e la WADA raccomanda che gli eventi già assegnati vengano ricollocati; la Russia non potrà neppure candidarsi all’organizzazione di eventi nel caso di votazioni tenute nei prossimi quattro anni. Nel caso sia effettivamente così, sarà necessario trovare un’altra città che si candidi a ospitare il weekend di tuffi (anche se è possibile che Londra ospiti una seconda tappa per il secondo weekend consecutivo).
Non sono compresi invece gli eventuali Europei di Nuoto 2024, dato che la LEN non fa parte degli enti organizzatori di “major events”.
La Russia ha comunque tre settimane di tempo per presentare appello al TAS di Losanna e provare a ribaltare un verdetto davvero pesante; le autorità politiche e sportive del paese si sono opposte con veemenza alla sentenza, evocando anche il complotto da parte degli americani, ma sarà molto difficile portare prove a sostegno della propria innocenza.