Comincerà tra quattro mesi la dodicesima edizione delle RedBull Cliff Diving World Series, il tour mondiale dedicato ai tuffi dalle grandi altezze: partirà da maggio il circuito di élite di una specialità che ha sempre maggiore successo in termini di pubblico, e che ormai è stabilmente parte degli sport acquatici, tanto da essere inserita nel programma dei Campionati Mondiali e, a quanto pare, lo sarà molto presto anche nei Campionati Europei.
Saranno otto le tappe dell’edizione 2020, una in più rispetto allo scorso anno ma con ben tre novità: anche quest’anno il general manager Greg Louganis ha selezionato diverse candidature per permettere all’high diving di raggiungere ambientazioni suggestive e ai suoi tuffatori di cimentarsi in condizioni nuove e stimolanti. Da quest’anno, inoltre, i tuffatori saranno sempre 24 per ogni tappa, ma per la prima volta le gare maschile e femminile saranno uguali in tutto a eccezione dei coefficienti di difficoltà: saranno dunque dodici per ciascuna gara (otto permanent diver, o titolari, e quattro wildcard) gli high diver partecipanti, con i premi in denaro che sono stati già da tempo equiparati.
Tra le location confermate ci sono quelle che sono ormai le tre grandi “classiche” europee: la nostra Polignano a Mare sarà la quarta tappa del tour il prossimo 19 luglio, con la tappa delle isole Azzorre a Sao Miguel (Portogallo) il 6 settembre (sesta tappa) e Mostar, in Bosnia-Erzegovina il 26 settembre (settima tappa).
Ci saranno invece due “ritorni”: graditissimo dopo cinque anni quello di La Rochelle, in Francia, dove si è svolta la prima gara di World Series in assoluto e dove il 6 giugno (seconda tappa) gli high diver si lanceranno dalla balconata dell’iconico castello; mentre Hell’s Gate, in Texas (Stati Uniti), torna dopo un anno di assenza ma ospiterà i tuffatori per la sesta volta in dodici edizioni il prossimo 27 giugno (terza tappa).
Infine, ma non per importanza, le tre novità: il circuito prenderà il via da una località iconica come Bali, in Indonesia, il prossimo 16 maggio (prima tappa), con una tripla location: la cascata di Kroya nel canyon Aling-Aling per il primo obbligatorio, la cascata Aling-Aling per il secondo, e la spiaggia Kelingking dell’isola di Nusa Penida per i due round a coefficiente libero. Mentre dopo Polignano, il 15 agosto (quinta tappa) gli atleti passeranno alle fredde acque della capitale della Norvegia, Oslo, tuffandosi dal tetto del Teatro Reale dell’Opera.
Il gran finale (ottava tappa) sarà il 7 novembre a Sydney, capitale dell’Australia, nel cui iconico porto sarà allestita la struttura per i tuffatori.
In questa stagione saranno otto i tuffatori “titolari” sia nella gara maschile che in quella femminile: per gli uomini saranno i primi quattro della classifica 2019 (Gary Hunt, Jonathan Paredes, Andy Jones e Constantin Popovici) e i migliori quattro del ranking mondiale che tiene conto di tutte le competizioni (Michal Navratil, David Colturi, Steve LoBue e Alessandro De Rose); tra le donne, vedremo le top 4 dello scorso anno (Rhiannan Iffland, Jessica Macaulay, Lysanne Richard e Yana Nestsiarava), le migliori due del ranking mondiale (Eleanor Smart e Iris Schmidbauer) e due ulteriori posti dopo l’allargamento da sei a otto titolari (Maria Paula Quintero e Jaqueline Valente).
Definite anche le wildcard, ovvero i tuffatori che saranno ospitati in ciascuna gara ma che non godranno di uno status “permanente” che permetta loro di prendere parte a tutte le gare. Dodici le wildcard per gli uomini, e oltre al polacco Kris Kolanus e al britannico Blake Aldridge (“retrocessi” lo scorso anno) ci saranno gli ucraini Oleksiy Prygorov e Slavik Kolesnikov, il rumeno Catalin Preda, i giovani britannici Owen Weymouth e Aidan Heslop, il messicano Sergio Guzman, lo spagnolo Carlos Gimeno, il colombiano Miguel Garcia, il russo Nikita Fedotov e un esordiente che in verità tutti noi conosciamo molto bene: il fascino delle grandi altezze continua a colpire i tuffatori delle altezze tradizionali, e così il francese Matthieu Rosset, cinque volte campione europeo e oro a Budapest 2017 al Team Event, dopo oltre un anno di allenamenti debutterà da 27 metri nella tappa “di casa” de La Rochelle.
Undici le wildcard femminili: le australiane Helena Merten (di ritorno dopo due anni di contratto presso il prestigioso Cirque du Soleil) e Xantheia Pennisi, le ucraine Antonina Vyshyvanova e Anna Bakunovytska (esordiente), la mamma tedesca Anna Bader (compagna di Kolanus) la canadese Aimèe Harrison, le americane Ginger Huber, Meili Carpenter (esordiente) e Genevieve Bradley, la spagnola Celia Fernández e la messicana Adriana Jimenez che, dopo un finale di 2019 tra infortunio e pensieri di ritiro, tornerà tra le wildcard. “Pausa” per la veterana Cesilie Carlton: l’americana sarà a bordo delle navi di una notissima compagnia di crociere come protagonista di spettacoli acquatici.