Dopo la Federazione Internazionale, anche la LEN, che sovrintende alle competizioni europee di sport acquatici, è intervenuta oggi per riorganizzare il calendario stagionale delle manifestazioni sportive con il perdurare dell’emergenza sanitaria da COVID-19 (“coronavirus”).
Con un comunicato inviato alle federazioni nazionali, e pubblicato in parte anche sul sito ufficiale, il Presidente Paolo Barelli e il Comitato Organizzatore ungherese hanno annunciato il rinvio dei Campionati Europei per tutte le categorie: assoluti, giovanili e master, e di tutte le gare fino alla prima settimana di luglio 2020.
I Campionati Europei di Nuoto di Budapest, fissati dall’11 al 24 maggio, sono rinviati alla seconda metà di agosto, dal 17 al 30 agosto 2020; le date saranno da confermare, tenendo conto sia dell’andamento della pandemia sia della sorte dei Giochi Olimpici. Il congresso ufficiale della LEN, che doveva tenersi subito prima degli Europei, è stato invece cancellato.
I Campionati Europei giovanili di tuffi, originariamente a Edinburgo dal 30 giugno al 5 luglio, sono stati rinviati a data da destinarsi, con data provvisoria tra agosto e settembre 2020.
Infine, i Campionati Europei Master, che dovevano tenersi ancora a Budapest dal 24 maggio al 7 giugno, non hanno ancora una nuova data, ma presumibilmente saranno disputati subito dopo gli Europei assoluti, quindi a inizio settembre 2020.
Il comunicato afferma anche che si continuerà a monitorare la situazione, data anche l’eccezionalità della situazione, e si muoverà tenendo prima di tutto alla salvaguardia della salute e della sicurezza di atleti, allenatori e lavoratori.
Per quanto riguarda la sorte delle Olimpiadi, da più parti si moltiplicano le voci per un rinvio all’autunno o addirittura al 2021. Il Japan Times è il primo media locale a parlare esplicitamente di rinvio.
Il Presidente Barelli si era così espresso ieri a Repubblica, invocando una decisione il più possibile tempestiva: “Se non c’è una svolta positiva dell’emergenza Coronavirus entro la metà di aprile è ridicolo parlare di Olimpiadi, soprattutto per una questione di pari opportunità tra gli atleti. Noi ad esempio abbiamo molti ragazzi che non si stanno allenando perché ci sono le piscine chiuse. Il CIO ha parlato di una decisione a inizio giugno ma è troppo tardi. Immagino che lo abbiamo fatto perché hanno contratti miliardari con le tv e un accordo con il governo giapponese ma i Giochi li fanno gli atleti non i dirigenti e sarebbe ingiusto non mettere tutti nelle condizioni di competere alla pari.
Ho sentito alcuni dei nostri ragazzi e i loro allenatori e sono tutti preoccupati, chi non può allenarsi è anche angosciato dal rischio di veder buttare all’aria anni di lavoro. Se a metà aprile non si vede la luce in fondo al tunnel è meglio lasciar perdere.”