Come per i tuffi dalle altezze tradizionali, tutto fermo anche per l’high diving, con la maggior parte dei tuffatori impossibilitati anche ad allenarsi negli impianti “normali” a causa delle diverse chiusure. L’edizione 2020 della Coppa del Mondo FINA, prevista lo scorso 11 luglio, è stata naturalmente rinviata al prossimo anno, con ogni probabilità sempre a Kazan’, mentre il Campionato Mondiale di Fukuoka sarà spostato a maggio 2022 insieme agli altri eventi acquatici.
Resta alta, invece l’attesa per l’esordio dei tuffi dalle grandi altezze ai Giochi Olimpici: la FINA preme da molto tempo per un’espansione degli eventi acquatici, e dopo averci provato già per Tokyo punta all’inserimento dell’high diving (27 metri uomini e 20 metri donne) a Parigi 2024.
La discussione potrebbe avvenire a ridosso delle Olimpiadi del prossimo anno: a differenza del primo tentativo, in cui erano stati presentati i tuffi dalle grandi altezze come sport a parte, questa volta potrebbero essere inseriti come “evento”, cioè come specialità dei tuffi già esistenti, per renderne più facile il riconoscimento. Questo potrebbe portare a una riduzione delle quote per gli atleti delle specialità tradizionali, dato che il Comitato Olimpico gradirebbe ridurre i partecipanti in tutti gli sport di circa 500 unità, oppure a una diminuzione in altri sport acquatici a titolo di compensazione.
Curiosa è invece la notizia del cambio di nazionalità del campionissimo di high diving Gary Hunt, che ha richiesto da qualche tempo – e finalmente ottenuto – la doppia cittadinanza in Francia. Il tuffatore, di origine britannica ma residente da anni a Parigi, dove si allena, dovrebbe dunque rappresentare il nuovo tricolore a partire dalla prossima stagione, voltando le spalle alla federazione UK.
Lascia lo sport invece la veteranissima Ginger Huber, una delle pioniere delle grandi altezze: a fine anno compirà 46 anni e, complici diversi acciacchi fisici (un grave infortunio alla schiena che le ha fatto saltare Gwangju 2019 e il resto della stagione RedBull) e l’impossibilità di allenarsi nel corso di quest’anno anomalo, che l’ha confinata nella sua residenza in Florida, ha comunicato alla FINA, in un editoriale ospitato sul sito ufficiale, che con ogni probabilità non continuerà a gareggiare a livello agonistico.
Si attendono ancora notizie dalla stagione RedBull 2021; per organizzare le Cliff Diving World Series, Greg Louganis e gli organizzatori si stanno prendendo tutto il tempo possibile, continuando a monitorare la situazione sanitaria nei paesi che sono solitamente coinvolti. Sono però certamente confermati tutti i qualificati del 2019: oltre a Hunt e al nostro Alessandro De Rose, gli americani David Colturi, Andy Jones, Steven LoBue e Eleanor Smart, il ceco Michal Navratil, il messicano Jonathan Paredes, il rumeno Constantin Popovici, la britannica Jessica Macaulay, la bielorussa Yana Nestsiarava, la colombiana Maria Laura Quintero, la canadese Lysanne Richard, la tedesca Iris Schmidbauer e la brasiliana Jacqueline Valente.