La decisione era in discussione da diverso tempo, ma finalmente la FINA ha ufficializzato il rinvio della prossima Coppa del Mondo (FINA Diving World Cup), il terzo per questa competizione di tuffi: precedentemente programmata per aprile 2020 come gara di qualificazione olimpica, a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19 era stata già rinviata prima a giugno, poi – a seguito del clamoroso posticipo delle Olimpiadi di Tokyo – a fine febbraio 2021. Le nuove date per la manifestazione corrispondono invece alla settimana tra il 18 e il 23 aprile, 2021.
Si tratta, in effetti, di un anno esatto rispetto alle date originarie, proprio come di un anno sono state rinviati i Giochi Olimpici. Non cambia la location, che sarà il nuovissimo Aquatics Center di Tokyo, che ospiterà anche le gare olimpiche la prossima estate: come da tradizione, infatti, il paese ospitante delle Olimpiadi conduce diversi test event per i vari sport come “prove generali” della manifestazione, tra cui la Coppa del Mondo di quell’anno.
Invariata anche la funzione della FINA Diving World Cup, che fungerà da ultimo evento per le qualificazioni olimpiche: i primi diciotto classificati delle gare individuali e le prime quattro coppie delle gare sincronizzate porteranno alla loro nazione una carta olimpica, ovvero un posto per un tuffatore di quella nazione (solitamente, ma non sempre, il tuffatore qualificato). Un tuffatore non può guadagnare più di una carta olimpica per una data specialità, e ciascuna nazione non può ottenere più di due pass per le gare individuali e di uno per le gare sincronizzate.
A questi pass si sommano le carte olimpiche continentali e quelle assegnate dai Campionati Mondiali di Gwangju 2019, tra cui una per l’Italia guadagnata da Noemi Batki grazie alla sua finale mondiale dalla piattaforma.
In caso di “posti avanzati” (caso molto comune), si procederà a scorrimento della classifica fino a occupare tutti i posti “ufficiali”: con lo stesso sistema si procederà a giugno 2021 nel caso si dovessero liberare ulteriori posti – per esempio, se una o più nazioni convocheranno gli stessi tuffatori sia nelle gare individuali che in quelle sincronizzate – fino a un massimo di 56 donne e 56 uomini.
Infine, il paese ospitante ha diritto al massimo di carte olimpiche (8+8) che può ottenere una data nazione – anche se il Giappone ha già fatto sapere da diversi anni che li concederà solo a tuffatrici e tuffatori che abbiano ottenuto un piazzamento importante, o punteggi significativi, nelle gare ufficiali internazionali.