Lo Sledstvennyi komitet, la più alta carica di polizia in Russia, ha chiesto e ottenuto l’arresto di Alexei Vlasenko, presidente della federazione russa di tuffi. Lo annunciano l’agenzia russa TASS (foto in apertura) e l’equivalente europeo Reuters, informati da una conferenza stampa della corte federale. L’accusa è di frode aggravata, un reato che in Russia può essere punito con la detenzione fino a dieci anni. È stato chiesto che lo stato di arresto in carcere duri per almeno due mesi, fino al 16 maggio, in attesa del processo.
Vlasenko, 56 anni, è uno dei dirigenti più potenti nell’ambito degli sport acquatici: presidente delle federazioni russe di tuffi (dal 2010), di pallanuoto (dal 2016) e di nuoto artistico (dal 2016), aveva appena ottenuto la rielezione ai tre incarichi a fine dello scorso novembre e all’interno del consiglio di direzione europeo della LEN.
Nel corso del suo mandato ha reso il Palace of Water Sport di Kazan’ una delle arene principali dei tuffi, ospitando diverse edizioni delle World Series, delle competizioni giovanili e soprattutto i Campionati Mondiali di nuoto nel 2015; recentemente si è assicurato anche l’organizzazione degli Europei 2024 e dei Mondiali 2025.
I “numeri due” del nuoto artistico, Olga Brusnikina, e della pallanuoto, Oleg Zholobov, si augurano che sia un equivoco da chiarire presto, ma specificano che le attività federali continueranno come previsto e che ci saranno comunicati ufficiali soltanto nei prossimi giorni; in caso invece le circostanze venissero confermate, aggiunge Zholobov, si augura che il comitato olimpico provveda affinché la federazione possa continuare la preparazione e il finanziamento delle squadre nazionali assolute e giovanili degli sport acquatici.
Ricordiamo che la Russia è al momento squalificata dai Giochi Olimpici di Tokyo e dalle competizioni internazionali fino a dicembre 2022: gli atleti “puliti” potranno parteciparvi solo come indipendenti, senza bandiera né inno.