A meno di 48 ore dall’inizio della Coppa del Mondo FINA di tuffi, in programma dall’1 al 6 maggio prossimi all’Aquatics Centre di Tokyo (sede delle Olimpiadi), possiamo esaminare tutti i partecipanti di questa importantissima manifestazione, che mette in palio gli ultimi pass olimpici.
Nelle gare individuali, tutti i semifinalisti avranno la possibilità di un posto ai Giochi Olimpici, indipendentemente da ripescaggi e calcoli successivi, anche se la conferma arriverà a giugno quando i differenti comitati olimpici selezioneranno gli atleti (un tuffatore che partecipa sia alla gara individuale che a quella sincro “libera” un posto); mentre nelle gare sincronizzate passeranno le prime quattro nazioni in ciascuna classifica tra quelle non ancora qualificate – se per esempio la Cina dovesse vincere l’oro nel sincro trampolino femminile, il pass ad essa spettante sarà assegnato alla squadra successiva in classifica.
Andiamo quindi a esaminare le cosiddette entry list gara per gara – un piccolo spoiler: preparate molto caffè, ci aspettano eliminatorie lunghissime!
Trampolino sincronizzato
Ventidue le nazioni partecipanti nella gara maschile, di cui tre già dotate di pass olimpico: Gran Bretagna, Messico e Giappone (piú la Cina che peró in questa prova non ha schierato nessun tuffatore). La competizione sarà serrata, non tanto in eliminatoria quanto in finale, visto che solo le prime quattro coppie non ancora qualificate potranno volare a Tokyo: tra gli avversari di Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia ci saranno infatti sia coppie di grande esperienza come i favoritissimi atleti della squadra russa (la Russia è squalificata fino a tutto il 2022, si presenterà alle Olimpiadi con l’acronimo “ROC”), Stati Uniti, Ucraina e Canada, sia coppie con grandi potenzialità come Germania, Colombia e Corea del Sud.
Sedici, invece, le coppie in campo femminile, con quattro nazioni già qualificate: Canada, Cina, Giappone e Messico. Anche per Elena Bertocchi e Chiara Pellacani ci saranno diverse coppie “di peso” da sfidare per uno dei quattro posti che elargiscono il pass olimpico – senza un ordine preciso, Stati Uniti, Ucraina, atlete russe, Gran Bretagna e Malaysia con le “outsider” Paesi Bassi e Germania che non sono affatto da sottovalutare. Essendo la gara di apertura, ci saranno senz’altro scintille!
Piattaforma sincronizzata
Diciotto le nazioni partecipanti nella gara maschile, cui prenderanno parte Andreas Larsen ed Eduard Timbretti Gugiu: di queste però Cina, Gran Bretagna, Giappone e atleti russi hanno già ottenuto la carta olimpica, lasciando i giochi abbastanza aperti se non altro per tre dei quattro posti ancora vuoti. Nonostante la giovanissima età (2001 e 2005), gli ucraini Serbin e Sereda possono già vantare un quarto posto ai Mondiali e un argento europeo nel 2019, e a meno di errori clamorosi dovrebbero conquistare il pass: per gli altri tre, gli azzurri dovranno tenere d’occhio in particolare Corea del Sud, Messico, Stati Uniti e Germania, proponendosi – perché no – come gli outsiders della finale.
Tredici le coppie femminili, tra cui Noemi Batki e Chiara Pellacani, campionesse europee in carica. Con Malaysia e Giappone (e la Cina, di nuovo assente qui) già qualificate a Tokyo 2020, le italiane dovranno conquistare uno degli altri quattro posti a disposizione in un contesto abbastanza affollato: favoritissime le canadesi Benfeito e McKay, che hanno mancato la medaglia mondiale in Corea del Sud, ma attenzione anche a Gran Bretagna, Messico, atlete russe e Ucraina.
Trampolino individuale
Si prospettano gare dal trampolino dalla durata mostruosa, con ben 62 atleti nella gara maschile e 53 tuffatrici in quella femminile!
Nella gara degli uomini sono tre le nazioni già “al completo” (Stati Uniti, Colombia e squadra degli atleti russi) con due pass ciascuna, cui si aggiunge Woo Haram (già qualificato); Egitto, Germania, Gran Bretagna e Giappone vanno alla caccia del secondo pass olimpico con due atleti ciascuna, avendo qualificato rispettivamente El-Kordy, Hausding e Ken Terauchi, ma potranno qualificarne soltanto uno, il meglio piazzato.
È quindi abbastanza probabile che qualche atleta venga ripescato a giugno, ma per evitare qualsiasi calcolo Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia dovranno passare tra i primi diciotto. Da tenere d’occhio anche i canadesi, in particolare Gagné, il giamaicano Yona Knight-Wisdom, l’irlandese (di origine britannica) Oliver Dingley, i malesi Chew Yiwei e Ooi Tze Liang e il portoricano Quintero: come già accaduto agli ultimi Mondiali, decisiva sarà la tenuta di nervi in una gara dalla durata esagerata, che potrebbe raggiungere e superare le quattro ore.
In campo femminile qualificazione al completo per Canada (che schiera Jennifer Abel solo nel sincro), Cina (con le “riserve”) e Malaysia, mentre partecipano anche tre atlete già dotate di pass personali: la giapponese Minami Sayaka, l’olandese Jansen e la sudafricana Bouter. Avendo già un pass ciascuna, Gran Bretagna, Germania, Messico, Ucraina e atleti russi hanno la possibilità di qualificare una sola altra tuffatrice tra le due che schiereranno.
Tra le tuffatrici non ancora qualificate, Chiara Pellacani ed Elena Bertocchi dovranno tenere d’occhio in particolare le americane Cook e Gibson e la svizzera Heimberg. Visto il livello più o meno uniforme, non è improbabile qualche sorpresa tra le semifinaliste!
Piattaforma individuale
Anche la gara maschile dalla piattaforma conta ben 53 atleti, prospettandosi come la seconda eliminatoria più lunga con oltre 300 tuffi! Doppio pass già acquisito per Stati Uniti, atleti russi, Cina e Gran Bretagna, più i pass personali del singaporegno Jonathan Chan e dell’egiziano Youssef Ezzat, campioni continentali. Messico, Corea del Sud e Canada hanno già un pass e mirano al secondo con due atleti. Livello alto ma non improbo per capitan Maicol Verzotto e per Andreas Larsen, che dovranno tener d’occhio colombiani, tedeschi, ucraini e armeni: tra le curiosità la presenza di due high diver, il francese Matthieu Rosset (con un passato da campione europeo dal trampolino) e il rumeno Constantin Popovici, e del giovanissimo giapponese Tamai Rikuto, classe 2006, ma già in grado di competere con i “grandi”. Non ci sarà invece il campione europeo Sereda, “quasi” pari età: avendo già il pass olimpico, gareggerà solo nel sincro.
39 le piattaformiste nella gara femminile, con pass al completo per Canada e Stati Uniti e con ben quattro atlete già in possesso di carta olimpica personale: la giapponese Arai, l’olandese Van Duijn, la malese Pandelela Pamg e l’egiziana Maha Gouda Abdelsalam. Altre tre nazioni hanno la possibilità di qualificare una sola atleta: Gran Bretagna (Toulson già qualificata), Messico (Orozco) e Italia (con Noemi Batki). L’Italtuffi ha quindi una doppia possibilità di piazzare almeno una tuffatrice tra le prime 18 e raddoppiare i pass – l’impresa è alla portata sia di Sarah Jodoin Di Maria, sia di Maia Biginelli.
Le avversarie più temibili ancora fuori dalle Olimpiadi sono certamente la malese Cheong, argento olimpico in carica, le sorelle tedesche Christina ed Elena Wassen e le atlete di scuola russa, da qualche anno molto altalenanti nel rendimento (quest’anno schiereranno l’incostante Timoshinina e la novità Konanykhina). Interessanti anche le giovani Antolino (Spagna) e Muscalu (Romania), che si sono distinte a livello giovanile negli ultimi anni.