Dopo un anno di rinvio e innumerevoli ostacoli, è davvero possibile che una nazionale di primo piano decida di rinunciare ai Giochi Olimpici? A quanto pare non è più un discorso ipotetico in Cina, dove Pei She, consigliera di primissimo piano dell’Amministrazione generale dello sport – l’ente che amministra tutte le federazioni sportive cinesi e il Comitato Olimpico nazionale – ha esplicitamente dichiarato in conferenza stampa che lo Stato è orientato a rinunciare a esporre i propri atleti di punta al pericolo di contagio, e che il governo è orientato piuttosto nell’impegno di organizzare le Olimpiadi Invernali, che si terranno il prossimo anno nella capitale Beijing e i cui lavori, a causa dello shock della pandemia, si sono fermati o sono stati rallentati nel corso del 2020.
“Il prestigio portato dalle medaglie che indubbiamente la nazionale cinese porterebbe a casa non varrebbe il forte rischio cui sarebbero sottoposti gli atleti e le persone a loro vicine”, è il messaggio inconsueto, ma decisamente esplicito di Pei She, che ha anche dichiarato che ciò varrebbe “in particolar modo per gli sport al chiuso”, come quelli acquatici, mettendo a fortissimo rischio la partecipazione cinese a Tokyo e creando prospettive inimmaginabili, per esempio, proprio nel nostro sport dei tuffi!
Ma questo scenario non si verificherà mai: questo articolo è il tradizionale pesce d’aprile che tutti gli anni TuffiBlog propone ai suoi lettori! Ed è una fortuna dal punto di vista sportivo, perché anche se la nazionale cinese in gara significa al 99% una forte riduzione delle medaglie disponibili, privarsi dello spettacolo che i tuffatori della squadra più forte del mondo portano in vasca a ogni gara sarebbe un vero peccato!
Sun Chunlan, raffigurata in apertura, è l’unica donna nel Politburo cinese, e quindi la politica donna di più alto grado nel paese; è impegnata in diversi incarichi, tra cui lo sport e la salute.