Cogliendo molti di sorpresa, il tuffatore francese e campione europeo dalla piattaforma Benjamin Auffret, 26 anni compiuti il mese scorso, ha annunciato poche ore fa il suo ritiro dallo sport con un eloquente post sul suo account Instagram.
Auffret cita molteplici ragioni per un ritiro che arriva a pochi mesi dai Giochi Olimpici di Tokyo, cui era peraltro già qualificato grazie al quinto posto ottenuto in finale dalla piattaforma ai Campionati Mondiali di Gwangju nel 2019: il posticipo di un anno delle Olimpiadi, il forte stress fisico e mentale portato dalla pandemia, la partenza del suo allenatore personale Hui Tong – tornato in Cina – ma soprattutto una serie di problemi fisici che gli impedirebbero di essere al 100% a Tokyo e di riconfermarsi ai livelli che desidera.
Il piattaformista cita peraltro la sua volontà di inseguire l’altro sogno della sua vita, ovvero diventare un pilota di caccia: ha deciso pertanto di provare a ristabilirsi completamente per poi dedicarsi alla carriera aeronautica.
Il ritiro di Auffret non libera necessariamente un posto al torneo di qualificazione della Coppa del Mondo che si terrà dall’1 al 6 maggio a Tokyo (ulteriori rinvii permettendo): Auffret era, come detto, già in possesso di una carta olimpica, ma poiché i posti sono offerti alle nazioni e non ai singoli atleti, la Federazione francese avrà il diritto di sostituirlo con un altro atleta.
Clamorosamente quarto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 dopo una gara travolgente al passo dei migliori, Auffret ha rappresentato l’eccellenza nel mondo dei tuffi francesi, vincendo la medaglia d’oro ai Campionati Europei di Kyiv 2017 e confermandosi a livelli eccellenti con altre due medaglie europee negli anni successivi – bronzo a Glasgow-Edinburgo nel 2018 e argento ancora a Kyiv nel 2019. Vanta anche tre partecipazioni ai Campionati Mondiali, in cui ha sempre raggiunto la finale e la qualificazione alle World Series.
Poco meno di due anni fa era stata l’altra grande stella dei tuffi francesi, la piattaformista Laure Marino, a ritirarsi all’improvviso più o meno alla stessa età, anche lei piegata dal peso degli infortuni, ma soprattutto della sofferenza a livello mentale.