A differenza del precedente, questo articolo non è un pesce d’Aprile. Con un comunicato interno rivolto alle federazioni, ripreso brevemente anche dalla Federnuoto, la FINA ha annunciato che la Coppa del Mondo, prevista dal 18 al 23 aprile al Tokyo Aquatics Centre (che è la sede designata anche per i Giochi Olimpici di agosto), è annullata con provvedimento d’urgenza.
Le motivazioni sarebbero molteplici ma sintetizzabili, a detta della FINA, nella mancata collaborazione da parte del governo giapponese, che ha reso molto difficoltosi i preparativi.
Nella lettera, firmata dalla Direttrice Esecutiva ad interim Marcela Saxlund-Medvedev, la FINA esprime il parere che il governo giapponese non abbia posto in essere tutte le misure necessarie per garantire un’organizzazione soddisfacente ed equa nei confronti di tutti i partecipanti, e afferma di avere il diritto-dovere di rispettare i suoi atleti, gli allenatori, i giudici e le federazioni nazionali come necessità primaria. Per questo la task-force della Federazione si è attivata immediatamente per individuare una data alternativa (visto il fitto calendario, probabilmente a giugno) e, soprattutto, una location diversa per l’organizzazione della Coppa del Mondo.
Alla minaccia di ritiro da parte di diverse delegazioni da vari paesi, la FINA è stata obbligata a prendere una decisione che definisce “drastica” ma ormai non più prorogabile. La maggior parte delle nazionali, tra cui la squadra azzurra dell’Italtuffi, sarebbe volata in Giappone a giorni.
Tra le criticità emerse, si evidenzia come il piano di prevenzione anti-contagio approntato dal Giappone sia stato giudicato negativamente da parte della task force FINA, perché non offrirebbe adeguata sicurezza agli atleti. Si critica inoltre il conflitto tra il mancato avvio delle procedure per il rilascio dei visti d’ingresso da parte delle ambasciate giapponesi in tutto il mondo, a pochi giorni dal weekend pasquale che conta diversi giorni festivi nella maggior parte degli stati, e la necessità per le squadre di partire parecchi giorni prima per osservare la quarantena imposta dal governo locale, senza eccezioni neppure per gli atleti. Infine, il Giappone avrebbe richiesto che la FINA si assumesse la responsabilità dei costi aggiuntivi per l’implementazione delle contromisure anti-COVID.
Per la Coppa del Mondo è il quarto rinvio in poco più di un anno: da aprile 2020 era stata già spostata a giugno 2020, poi a febbraio 2021 e infine ad aprile 2021. In caso di mancata disputa entro giugno, è possibile che la FINA tenga in conto i risultati dell’ultima competizione internazionale valida, ovvero i Campionati Mondiali di Gwangju 2019.