La quarta giornata di gare valide per la Coppa del Mondo a Tokyo, iniziata con il passaggio del turno di Sarah Jodoin Di Maria nell’eliminatoria dalla piattaforma, è proseguita con le due finali delle specialità di ieri: la finale femminile dal trampolino e quella maschile dalla piattaforma. Due gare che, seppur senza tuffatori italiani, erano molto attese visti i livelli espressi in eliminatoria e in semifinale, e che non hanno affatto deluso le aspettative.
È stato rassicurante veder gareggiare Chang Yani, infortunatasi ieri alla fine della semifinale, e oggi apparsa sul trampolino pesantemente incerottata agli arti inferiori, ma ancora in grado di gareggiare ad altissimi livelli: alla fine per lei è arrivato l’ottimo punteggio di 344.40 punti e la medaglia di bronzo, grazie anche alla penalità di Jennifer Abel sul triplo e mezzo avanti – oggi la canadese è arrivata soltanto quinta – e a un parterre di caratura elevata (in otto sopra quota 299 punti) ma comunque non alla sua altezza. Il picco di forma per tutte loro sarà naturalmente quello olimpico, e quindi è normale vedere atlete di punta non ancora ai massimi.
In stato di grazia ancora l’americana Sarah Bacon, unica a poter tenere il passo – per quanto possibile – della Cina, ma lontanissima con i suoi 348.75 punti dalla fuoriclasse Chew Yiwei, a sua volta oggi decisamente inarrivabile e consacrata erede di Shi Tingmao con il suo punteggio stellare (383.55 punti). La Bacon essendo giovane ma già molto potente e anche dotata di eleganza, potrebbe essere (se riconvocata a seguito dei trials) una delle protagoniste delle Olimpiadi.
Splendido e molto poco affine ai modi usualmente riservati di quelle atlete l’abbraccio tra le due tuffatrici cinesi, incappate in una situazione simile, ma dal metro, ai Campionati Mondiali di Gwangju: anche in quell’occasione Chen arrivò prima davanti alla Bacon, ma Chang finì fuori dal podio.
Anche la finale maschile dalla piattaforma è stata di caratura elevatissima, e vedere così tanti giovani competere a così alti livelli è quasi “preoccupante” per la difficoltà della sfida che aspetta i pur bravi piattaformisti azzurri presenti e futuri nei prossimi anni! Abbiamo potuto ammirare un Tom Daley semplicemente stellare, con quattro tuffi oltre i 90 punti e un triplo e mezzo indietro “perfetto”, da 104.40 punti! Per lui un oro da 541.70 punti, un risultato che lo conferma come primo avversario dei cinesi alle Olimpiadi.
Ma in generale un altissimo livello che ha mandato in difficoltà qualcuno dei concorrenti, primo su tutti il russo Ruslan Ternovoi, soltanto nono dopo una semifinale chiusa in testa, e sul podio sono saliti due ragazzi “classe 2002”: l’argento è andato al messicano Randal Willars Valdez, con 514.70 punti, l’unico in grado di impensierire Daley perlomeno sul finale – anche per lui quattro tuffi in zona 90 punti o poco meno. Con 488.55 punti il bronzo, a sorpresa, va al canadese Rylan Wiens, che col suo connazionale Nathan Zsombor-Murray (oggi quinto) sono pronti a raccogliere l’eredità di Alexandre Despatie e a far tornare la nazionale maschile del Canada ai massimi livelli. Tra i due canadesi un’altra sorpresa, il tedesco Timo Barthel, arrivato a una notevole maturità sportiva con una gara costante e in lieve crescendo, con un punteggio che lo pone ai vertici europei.
Ottavo posto infine per l’esordiente assoluto Rikuto Tamai, quattordicenne giapponese, fino a due terzi di gara al passo dei migliori con una media poco sotto gli ottanta punti a tuffo: visto il suo programma già più che competitivo e l’ottima impressione data quest’oggi, avremo la certezza di sentir parlare a lungo di lui.