Quando sembrava ormai che le selezioni olimpiche fossero finalmente concluse, un ricorso vinto da due diverse federazioni ha riaperto le porte ad alcuni atleti per cui la strada di Tokyo 2020 sembrava ormai sbarrata: Brasile e Malaysia hanno infatti chiesto e ottenuto di ripristinare il regolamento in vigore fino a poco prima della Coppa del Mondo, qualificando virtualmente a Tokyo un’altra decina di atleti!
Il regolamento per le qualificazioni, emanato già nel 2017 e in vigore fino a poco prima della Coppa del Mondo dello scorso maggio, prevedeva infatti tre metodi per accedere alle carte olimpiche nelle gare individuali: la finale dei Campionati Mondiali 2019, la vittoria nei campionati continentali (Europei, Panamericani, Asiatici, Oceanici e Africani), o la semifinale di Coppa del Mondo. In tutta fretta la FINA aveva però fatto approvare una modifica, andata in vigore soltanto il 5 maggio scorso, in cui il posto era garantito ai soli finalisti di Coppa del Mondo e comunque entro il limite di 68 atleti per genere (uomini e donne).
Questo ha fatto sì che si ricorresse a calcoli complicati per cui atleti, che dopo la rispettiva gara erano virtualmente qualificati ai Giochi, ne fossero invece esclusi a regolamento approvato. A farne le spese, tra gli altri, il Brasile (che aveva perso un pass nella piattaforma maschile e uno nel trampolino femminile) e la Malaysia (un pass nella piattaforma femminile): questi due paesi sono stati i primi a fare ricorso, attraverso le rispettive Federazioni natatorie e i Comitati Olimpici, nei confronti della FINA, e hanno clamorosamente riottenuto che quest’ultima si attenesse al regolamento precedente.
Così questi due paesi hanno riottenuto i pass ottenuti “sul campo”, così come il Canada (che avrà un pass nel trampolino maschile): anche altri paesi hanno annunciato o annunceranno di fare ricorso, pertanto è ragionevole pensare che la sanatoria venga aperta per tutti i semifinalisti.
TuffiBlog ha già aggiornato l’elenco, che ora comprende qualche atleta in più dei 136 previsti, ma non tanti: in effetti con i ripescaggi ci si era già avvicinati a comprendere quasi tutti i semifinalisti, pertanto il numero dei tuffatori e delle tuffatrici che andranno a Tokyo a seguito di questo ricorso è limitato.
A beneficiarne sono soprattutto il Brasile, che qualificherà Isaac Souza dalla piattaforma e Luana Lira dal trampolino, e la Francia, che ottiene un pass nella piattaforma maschile (ma non ha atleti di livello cui assegnarlo, dopo il ritiro di Auffret) e uno nella piattaforma femminile (che andrebbe ad Alais Kalonji). Il nome più pesante è quello della campionessa mondiale 2017 Cheong Jun Hoong, che si era classificata al 18° posto in Coppa del Mondo dalla piattaforma dopo aver vinto l’eliminatoria, e che era il caso più eclatante a causa del cambio di regole.
Gli altri pass comprendono: Canada (trials dal 29 giugno al 1° luglio), Irlanda (Oliver Dingley) ed Egitto (Mohab El-Kordy) nel trampolino maschile, Giappone (Reo Nishida, ricorso già vinto) nella piattaforma maschile, e Norvegia (Anne Vilde Tuxen) nella piattaforma femminile. Non cambia nulla invece per la nazionale italiana, dato che nessun atleta (a parte i già qualificati Jodoin Di Maria e Marsaglia) si era classificato almeno in semifinale.