È terminata in notturna la semifinale olimpica dalla piattaforma ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, penultima gara prima del gran finale che si terrà tra meno di tre ore (alle 8 ora italiana) e che assegnerà le ultime medaglie nei tuffi.
Gara decisamente più interessante di quella di ieri mattina, come era logico aspettarsi con diciotto atleti di buon livello che si sono sfidati per i soli dodici posti per la finale, e non sono mancati né gli ottimi tuffi, né gli errori e tantomeno le eliminazioni eccellenti!
È stata comunque una gara con non pochi errori e con una soglia per la qualificazione ancora una volta non da eccellenza, in particolare a metà gara abbiamo assistito a una serie di errori consecutivi che hanno portato la classifica a essere sempre molto incerta fino alla fine.
Relativamente sicuri della qualificazione, sia i cinesi Cao Yuan (unico sopra quota 500 punti) e Yang Jian, sia il russo Aleksandr Bondar, hanno gareggiato con il freno a mano un po’ tirato, probabilmente per risparmiare energie per la finale: sono comunque ancora loro a guidare la classifica così come in eliminatoria, con la sola inversione di posto dei due atleti orientali, che restano tra i favoritissimi per il podio. Al terzetto stavolta si è aggiunto Tom Daley, subito dietro Bondar per poco più di un punto, che ha alternato nuovamente tuffi buoni ad altri meno buoni, ma che ha chiuso però col botto con un ottimo quadruplo e mezzo avanti e un ancor migliore triplo e mezzo indietro carpiato che dimostrano che “c’è” ed è solo in attesa dell’ultima gara, quella che conta.
Qualificazione più che agevole per l’altro russo Viktor Minibaev, tornato a livelli più consoni alle sue qualità, e, a sorpresa, per l’australiano di origini francesi Cassiel Rousseau, davvero ottimo nella sua gara e classificatosi addirittura sesto; settimo e ottavo i due adolescenti Oleksii Sereda (Ucraina)e Rikuto Tamai (Giappone), con un errore a testa ma con una prova complessivamente positiva, mentre a seguire si piazzano i due americani Jordan Windle e Brandon Loschiavo. Ultimi qualificati il messicano Andres Villareal e, a sorpresa, il brasiliano Kawan Pereira, che ha approfittato abilmente degli errori di atleti ben più quotati e ha agguantato la finale con poco più di 400 punti.
“Quota 400” che, invece, non è stata raggiunta dal canadese Nathan Zsombor-Murray, forse l’eliminazione più deludente di oggi: arrivato con grandi aspettative in questa semifinale, è stato tradito dal “suo” quadruplo e mezzo avanti con cui spesso ottiene ottimi punteggi e il successivo triplo e mezzo indietro lo ha spinto fuori dai 12, costringendolo a una rimonta che si è fermata a due punti e mezzo dalla qualifica; quasi lo stesso distacco per il portoricano Rafael Quintero Diaz, che ha sorprendentemente sbagliato invece il triplo e mezzo ritornato e che, pur eseguendo buoni tuffi nelle altre rotazioni, non ha però brillato particolarmente. Fuori anche i coreani Kim Yeong-taek e Woo Haram (pienamente in corsa ma zavorrato dalla verticale indietro e dal doppio con triplo finale su cui è stato costretto a forzare), il tedesco Timo Barthel e il colombiano Sebastian Villa, questi ultimi praticamente mai in gara per un posto in finale.