L’articolo pubblicato nel pomeriggio di ieri dalla federazione britannica degli sport acquatici ha sconvolto gli addetti ai lavori, presi alla sprovvista dal triste annuncio: durante il weekend è venuto a mancare David Jenkins, allenatore di tuffi per il club Dive London, per la nazionale giovanile e quella assoluta. A 31 anni era considerato tra i più promettenti delle “nuove leve” della futura generazione di coach.
British Swimming ha chiesto pubblicamente il massimo riserbo, al fine di rispettare la privacy di Jenkins, quella di sua moglie e della sua famiglia.
A sua volta prima ginnasta e poi tuffatore, è stato per anni parte del programma di formazione per allenatori della nazionale britannica, e a Londra era considerato il braccio destro di Jane Figueiredo. In qualità di allenatore a capo del programma di sviluppo di Dive London, infatti, negli ultimi otto anni ha seguito tuffatori di assoluto valore, riuscendo a portare Scarlett Mew-Jensen e Noah Williams ai recenti Giochi Olimpici di Tokyo 2020; anche la sudafricana Micaela Bouter, che fino a quest’estate si allenava nella capitale britannica, è stata allenata da lui.
È stato altresì stabilmente parte dello staff tecnico della nazionale giovanile e di quella assoluta, ai Campionati Europei, ai Mondiali e ai Giochi del Commonwealth, ricevendo anche una nomination come allenatore dell’anno nel 2018.
Tra le sue attività più meritevoli si ricorda anche la sua partecipazione alla Tom Daley Diving Academy, mediante la quale ha portato le lezioni di tuffi in giro per l’intera Gran Bretagna, insegnando i primi tuffi a migliaia di bambini. Atleti e allenatori lo ricordano come una presenza gentile, amichevole e sempre disponibile, e rimpiangono il luminoso futuro cui era certamente destinato.
Foto: IG/superdave__1989