Tania Cagnotto è tra i volti noti selezionati dal Ministero della Salute per la campagna a favore della vaccinazione da COVID-19 ai bambini tra i cinque e gli undici anni, al via dalla prossima settimana sui principali media.
“Sono fiera di essere testimonial della campagna per i vaccini. Non solo perché il governo ha pensato a me, e questo già vale come un’altra medaglia, ma anche perché sono una Sì Vax convinta. È una scelta che sarà anche criticata, ma a me non interessa” ha dichiarato al quotidiano La Repubblica in una lunga intervista.
La campionessa, mamma di Maya e Lisa, rappresenterà non solo i tuffi ma l’intero movimento sportivo, al fianco di altre celebrità italiane. Tania è convintamente a favore della vaccinazione – il suo ciclo di due dosi è completo e farà a breve anche la terza dose – al fianco di papà Giorgio, del marito Stefano e della sorella di quest’ultimo, che lavora nel campo della neuropsichiatria pediatrica. Il desiderio di informarsi e la fiducia verso la scienza le hanno permesso di superare la comprensibile diffidenza in un periodo delicato come quello dell’allattamento della sua seconda figlia: Tania ha visto molti giovani contrarre la malattia in forma sintomatica, e ha temuto di contrarre la malattia (anche in gravidanza, quando i vaccini non erano disponibili) ed essere quindi separata dalla figlia neonata, o mettere a rischio la sua vita.
La ex tuffatrice sente la responsabilità in particolare per la sua provincia, l’Alto Adige, dove la diffidenza verso i vaccini è più alta che altrove. “Non ne vado fiera, ma spero di convincere qualcuno. Bisogna arrivare a quelli che sono rimasti. Lasciamo stare quelli che hanno seri problemi di testa. Dobbiamo trovare la fiducia di chi è straconvinto, ha i suoi giri, le sue chat, le sue fonti. E qualche volta, questo è un altro problema, si tratta di medici che sostengono i rischi del vaccino”.
Il resto dell’intervista è disponibile al link fornito.
Foto: IG/cagnottotania