È morto nella giornata di lunedì Chen Wen, ex allenatore di livello mondiale, di origini cinesi ma molto conosciuto per aver guidato i programmi olimpici di Australia (fino al 2002) e Gran Bretagna (dal 2003 al 2009). Aveva 80 anni.
Considerato un pioniere dei tuffi così come li conosciamo ora, principalmente per aver introdotto l’uso delle longe in allenamento e per essere stato da mentore di molti coach nell’utilizzo delle stesse sia in palestra che in acqua, ha contratto il COVID in forma grave lo scorso dicembre, aggravandosi negli ultimi giorni. Viene ricordato dalla federazione britannica e da diversi colleghi come persona integerrima sul lavoro e cordiale in ogni momento.
Sotto la sua guida la nazionale australiana ha toccato il proprio picco, ottenendo due medaglie di bronzo alle Olimpiadi di casa e sviluppando atleti come Loudy Turky, Mathew Helm, Robert Newbery e Chantelle Michell-Newbery che hanno vinto molto a livello mondiale e olimpico anche dopo il suo addio. In Gran Bretagna ha lavorato particolarmente con Leon Taylor e Peter Waterfield, che ottennero un argento olimpico ad Atene 2004: fino all’oro di Tom Daley (allenato anche da Chen) e Matty Lee dello scorso agosto, si trattava del miglior risultato nella piattaforma sincronizzata della storia britannica.
Tra gli atleti che ha contribuito a lanciare lavorando con la nazionale giovanile tra il 2004 e il 2008, lo stesso Daley, Tonia Couch e Sarah Barrow; più di recente ha lavorato presso il club di Crystal Palace, dove ha allenato Scarlett Mew-Jensen e Maria Papworth.
Dal 2019 era tornato in Asia, lavorando a Singapore per formare e preparare la nascente nazionale di tuffi locale presso il centro di preparazione olimpica, lavorando prevalentemente alla formazione tecnica degli allenatori. A Tokyo 2021 Singapore ha qualificato per la prima volta due atleti.
Foto: British Swimming