Con un video personale del presidente Uhsain Al-Musallam e un comunicato stampa che ha sorpreso quasi tutti gli addetti ai lavori, la FINA ha annunciato questa mattina che, in accordo col governo ungherese, Budapest sarà in via del tutto straordinaria la sede dei prossimi Campionati Mondiali dal 18 giugno al 3 luglio 2022. I Mondiali di Fukuoka, previsti originariamente a maggio, resteranno nell’attuale collocazione di metà luglio 2023, mentre i Mondiali di Doha saranno con ogni probabilità rinviati dopo le Olimpiadi di Parigi 2024.
Le gare di tuffi dovrebbero tenersi dal 26 giugno al 3 luglio presso la Duna Aréna.
Col rinvio dei Mondiali di Fukuoka dovuto alle restrizioni in entrata nel paese e all’ondata che sta attualmente colpendo il Giappone, ci sarebbero state nazioni, dagli Stati Uniti all’Australia, prive di grandi eventi di sport acquatici e in particolare di nuoto: la FINA ha esplorato nelle settimane passate la possibilità di un’alternativa e Budapest ha rappresentato una scelta ideale: le restrizioni di viaggio nell’Unione Europea sono in rapida diminuzione, l’Ungheria ha una notevole esperienza nell’ospitare eventi acquatici e due terzi della popolazione sono vaccinati – il paese ha aperto alla terza dose già in agosto e lo scorso gennaio ha autorizzato addirittura la quarta dose a richiesta per chiunque lo desideri.
Le infrastrutture ungheresi sono peraltro già pronte all’evenienza: la Duna Aréna, che ospiterà le gare di nuoto e di tuffi, è una delle strutture al chiuso migliori d’Europa e del Mondo, ha già ospitato i Campionati Mondiali nel 2017 – anche in quel caso, sostituendo una sede già designata, quella di Guadalajara – e quelli Europei lo scorso maggio; è una struttura amata sia dagli atleti che dal pubblico, che hanno stabilito un record di affluenza tuttora imbattuto per una gara FINA, con oltre 11000 spettatori. Non ci saranno i tuffi dalle grandi altezze, né le gare master, ma la FINA ha promesso di cercare soluzioni anche per questi atleti.
“Come comunità acquatica, abbiamo cercato soluzioni per ovviare alla pandemia e l’annuncio di oggi è un passo importante in questa direzione,” ha detto il presidente Al-Musallam. “Dobbiamo usare la nostra immaginazione nell’affrontare e superare l’attuale crisi sanitaria, per il bene dei nostri atleti, e l’accordo di oggi è una testimonianza di questo lavoro. La FINA è consapevole che la pandemia colpisce in modi e tempi differenti i diversi paesi, e siamo molto fortunati di avere persone esperte nell’organizzazione di eventi che condividono la nostra passione per gli sport acquatici e che hanno la voglia, la capacità e la flessibilità di organizzare l’evento di punta della FINA. Siamo estremamente grati agli organizzatori ungheresi e siamo certi che lo siano anche gli atleti dei nostri sport.”
“Con quattro Campionati Mondiali e i Giochi Olimpici di Parigi 2024 previsti nei prossimi quattro anni circa, abbiamo intenzione di offrire quante più competizioni possibili, e anche i maggiori guadagni economici, per le stelle delle discipline acquatiche, sia quelle affermate che quelle che stanno emergendo o emergeranno in futuro.”
Budapest è una location fortunata per i tuffi azzurri, che hanno sempre portato a casa almeno tre medaglie da ciascuna spedizione: quattro medaglie di bronzo agli Europei nel 2006, con Christopher Sacchin e Maria Marconi dal trampolino 1 metro e i due sincro maschili dei fratelli Nicola e Tommaso Marconi e Michele Benedetti con Francesco Dell’Uomo rispettivamente dal trampolino e dalla piattaforma. Nel 2010 arrivarono l’oro di Tania Cagnotto dal trampolino 1 metro e quello del sincro con Francesca Dallapè, nonché l’argento di Noemi Batki dalla piattaforma.
Ai Mondiali 2017, all’inaugurazione dell’attuale Duna Aréna, Giovanni Tocci ed Elena Bertocchi salirono entrambi sul podio in due emozionanti gare dal metro, mentre Alessandro De Rose conquistò a sua volta il bronzo da 27 metri.
Grande bottino, infine, lo scorso maggio agli Europei con due medaglie d’oro (Chiara Pellacani e Matteo Santoro nel sincro misto dal trampolino ed Elena Bertocchi dal metro), tre d’argento (nel sincro con Bertocchi e Pellacani, nella gara a squadre che vedeva Pellacani, Sarah Jodoin Di Maria, Andreas Larsen e Riccardo Giovannini, e ancora Pellacani dal trampolino 3 metri) e due di bronzo (Pellacani e Tocci, entrambi dal trampolino 1 metro)