Ci sono aggiornamenti sul caso della vicepresidente FINA per l’Asia e presidente della federazione cinese di tuffi, Zhou Jihong, accusata di bullismo e di comportamenti inappropriati nei confronti della giudice neozelandese Lisa Wright e per questo obbligata dalla FINA alla stesura di scuse formali, nonché della successiva lettera del membro del comitato tecnico e giudice Simon Latimer, che aveva circostanziato e dettagliato ulteriormente il comportamento della Zhou.
Noi di TuffiBlog siamo infatti venuti in possesso della lettera di Latimer, con il consenso dell’autore, e oltre alle dichiarazioni e alle accuse di cui vi abbiamo parlato nel post precedente ne sono presenti altre, teoricamente ben più gravi.
In qualità di rappresentante FINA e membro della commissione del comitato tecnico per i tuffi, Zhou Jihong ha il potere di influenzare la composizione della giuria in una particolare gara, con testimonianze di almeno due giudici anonimi che sarebbero stati esclusi dalla finale della Coppa del Mondo FINA 2018 perché, a detta della Zhou, “non gradivano gli atleti cinesi”. In alcune occasioni, i giudici con il miglior tasso di valutazione nei turni preliminari non venivano selezionati per le finali: lo stesso Latimer, che aveva ottenuto il miglior punteggio di valutazione (98.9% di voti “giusti”) da parte del comitato tecnico ai Giochi Olimpici di Rio 2016, è stato escluso senza motivo sia dalla finale femminile dal trampolino 3 metri, sia dalla finale maschile dalla piattaforma, le due gare più importanti in programma. Nel secondo caso solo le proteste degli altri giudici internazionali hanno poi portato al reinserimento di Latimer in finale.
Nella parte finale della lettera, Latimer esprime il timore che Zhou Jihong possa “vendicarsi” escludendo Lisa Wright dai prossimi eventi di tuffi in programma, come le World Series FINA.
Emergono poi nuovi video che provano che Zhou Jihong ha approfittato della sua posizione di Bureau Liaison (rappresentante del Consiglio di direzione FINA), che le permetteva di restare a bordo vasca in ogni momento della competizione, per allenare i tuffatori della nazionale cinese pur non essendo parte dello staff tecnico. Uno di questi video, che condividiamo, risale addirittura ai Campionati Mondiali di Budapest 2017, segno che non solo la pratica era riconosciuta e abituale (si intravedono numerosi allenatori di altre nazionali di tuffi), ma che nessuno ha appropriatamente denunciato la cosa, probabilmente perché nemmeno sapevano che non fosse permesso o, forse, per timore di “tagliare la strada” alla potente Zhou.
La FINA non ha preso provvedimenti a seguito di questa lettera, né probabilmente lo farà per non “processare” due volte un’imputata sulle stesse accuse, ma con una riunione dello scorso febbraio è stato rimosso il ruolo di Bureau Liaison, pertanto la Zhou non potrà più essere a bordo vasca come rappresentante FINA.