Non ci saranno azzurri domani nella finale della gara regina, la piattaforma maschile, ai Campionati Mondiali di Budapest 2022: l’unico tuffatore italiano in semifinale, Andreas Larsen, incappa in una serie di gara complicata che lo ha bloccato in fondo alla classifica di questo secondo turno. In una gara di livello alto ma non altissimo, brillano nuovamente i più giovani della compagnia, che si qualificano tutti in finale.
Larsen purtroppo ha lasciato l’ultimo posto in classifica soltanto in occasione del secondo tuffo, il triplo e mezzo ritornato che è stato anche il suo miglior tuffo (67.20 punti) insieme al triplo e mezzo rovesciato, eseguito però a gara già ampiamente compromessa. A tradirlo i tuffi a rotazione indietro, il triplo e mezzo indietro (37.95), e il triplo indietro dalla verticale (28.05 punti). Neppure il quadruplo e mezzo avanti, schierato per fare la differenza in vista della finale, ha fruttato come doveva: poco meno di 40 punti, per un totale per il tuffatore azzurro di 296.05 punti, uno score che non rispecchia né il suo valore né le sue capacità.
La soglia di qualificazione è stata una delle più basse di sempre, cosa che aumenta i rimpianti sia per Larsen sia per Eduard Timbretti, fuori già in eliminatoria: appena 373.75 punti, ottenuti dal giapponese Ohkubo Shu. Vanno sopra quota 500 Yang Hao (520.30) e Yang Jian (503.85), ma al loro inseguimento ci sono il quindicenne giapponese Tamai Rikuto (471.95) e il sedicenne ucraino Oleksii Sereda (458.80): passa il turno con qualche difficoltà anche il quindicenne americano Josh Hedberg, undicesimo con 388.60, così come i britannici Matty Lee (quinto) e Noah Williams (settimo), gli australiani Cassiel Rousseau (sesto) e Sam Fricker (decimo) e i canadesi Nathan Zsombor-Murray (ottavo) e Rylan Wiens (nono).
Alle 19 l’ultima finale individuale con azzurri in gara: Chiara Pellacani gareggerà dal trampolino 3 metri.