Come purtroppo ampiamente anticipato nelle ultime 48 ore Elena Bertocchi non ha purtroppo risolto i problemi fisici alla schiena che l’hanno tormentata negli ultimi giorni e quindi non si è presentata nessuna coppia azzurra ai nastri di partenza. Un peccato, perché la Bertocchi e Chiara Pellacani avrebbero avuto tutte le carte in regola per lottare per le medaglie o almeno per un piazzamento di prestigio.
Le coppie in gara sono quindi rimaste in tredici, con dodici posti per la finale: una situazione particolare per la tensione delle atlete, perché quelle di buon livello hanno faticato ad entrare nella forma mentale più adatta e quelle che invece rischiavano l’eliminazione si sono dimostrate oltremodo nervose. Il risultato è stata una gara non bella, con tanti errori e pochi tuffi da ricordare.
Al comando, neanche a dirlo, le cinesi Chen Yiwen e Chang Yani, inseguite a ben trenta punti di distanza da un terzetto che comprende l’Australia di Maddison Keeney e Anabelle Smith, la Germania di Tina Punzel e Lena Hentschel e il Canada di Margo Erlam e Mia Vallee, tre nazioni che hanno vinto i rispettivi campionati continentali. In finale occhio anche a Giappone e Malaysia, due clienti scomode con cui trattare in caso di gara di alto livello.
In coda la lotta per il dodicesimo posto si è ristretta molto presto a Francia e Sudafrica, di gran lunga le coppie tecnicamente meno performanti e finite entrambe sotto quota 200 punti: alla fine la differenza è stata poca (appena 8 punti). e ha premiato le sorelle Nais e Jade Gillet, che rivedremo in finale (ma molto probabilmente in fondo alla classifica) questo pomeriggio, prima della finale dalla piattaforma.