Ha annunciato il proprio ritiro nella giornata di ieri Noemi Batki, tra le migliori piattaformiste della storia italiana e partecipante per quattro edizioni consecutive dei Giochi Olimpici, tra il 2008 e il 2021.
Di origini ungheresi ma vissuta in Italia praticamente da sempre, nel corso della sua carriera ha conquistato una medaglia d’oro, quattro medaglie d’argento e una di bronzo dalla piattaforma ai Campionati Europei, da sempre suo “terreno di caccia” preferito, senza dimenticare il bronzo nel sincro misto dalla piattaforma (con Maicol Verzotto) nel 2017 e le due medaglie che hanno aperto e chiuso il suo ricco palmares: il bronzo a Eindhoven nel sincro piattaforma nel 2008 con Tania Cagnotto e, più di dieci anni più tardi, l’oro a Kyiv nella stessa specialità con Chiara Pellacani, una testimonianza della sua resilienza e della capacità di reinventarsi a fine carriera, sacrificando anche gli affetti con il trasferimento da Trieste e dalla sua allenatrice da sempre, la madre Ibolya Nagy, al Centro di Preparazione Olimpica di Roma per inseguire, con successo, l’ultimo sogno olimpico.
Senza dimenticare anche gli ottimi risultati nel sincro dal trampolino, da prima compagna di Francesca Dallapè fin dalle giovanili, con la quale ha ottenuto la qualificazione alle Olimpiadi di Pechino 2008 e un sesto posto finale, e i tanti titoli italiani – non solo dalla piattaforma ma anche dal metro, specialità che l’ha sempre vista competitiva.
Per la Batki, laureatasi in Scienze della Comunicazione prima della pandemia, l’ultimo post da agonista sui suoi social è un semplice ringraziamento a chi ha supportato la sua carriera da atleta, sia sportivamente che con il semplice affetto: “È stata una vita intensa, densa, piena, in cui non mi pento di nulla, tutto ha avuto un senso per farmi diventare ciò che sono oggi️. Quando ho deciso che gli Assoluti di Bolzano l’estate scorsa sarebbero stata la mia ultima gara, sentivo che era giunta l’ora di chiudere questo gigante, stupendo infinito cerchio. Mi sento di ringraziare ancora una volta il Centro Sportivo dell’Esercito e la FIN per aver sostenuto la mia immensa avventura, senza il vostro supporto non sarei potuta arrivare così lontano! E poi grazie a tutti voi, a chiunque abbia reso questo cammino più colorato grazie alla sua presenza, fisica o spirituale. È la condivisione che rende il risultato ancora più dolce ed io ho avuto la fortuna e l’onore di essere circondata da persone magnifiche che mi hanno fatto vibrare l’anima.”
A Noemi TuffiBlog augura una vita ricca di felicità e di soddisfazioni intense quanto quelle sportive sin qui raccolte!