La quarta tappa delle Red Bull Cliff Diving World Series nella gola di Takachiho consegna la possibilità del match point ai neolaureati campioni del mondo nonché favoriti di questa edizione. Molly Carlson nulla può contro una Rhiannan Iffland inarrestabile e alla quarta vittoria consecutiva, mentre Constantin Popovici perde sì di misura contro un Aidan Heslop straripante, ma la combinazione di risultati lo mette nella stessa posizione dell’australiana: vincendo a Mostar a settembre, e se i diretti avversari non riceveranno il bonus per il miglior tuffo, avranno vinto con una tappa d’anticipo!
Ancora una volta un intenso testa a testa tra l’australiana Iffland e la canadese Carlson in quello che è ormai il leit-motiv degli ultimi due anni di gare dalle grandi altezze: la gara è stata pressoché alla pari su tre dei quattro tuffi, mentre decisivo è stato l’obbligatorio intermedio della Iffland, praticamente perfetto (è stato il miglior tuffo della gara, superiore perfino ai liberi!) che le ha consegnato il vantaggio decisivo.
379.30 il punteggio finale della campionessa del mondo, contro i 362.30 punti della Carlson che si conferma la migliore avversaria che possa avere. Ancora una volta terza forza l’australiana Xantheia Pennisi, che con 317.10 punti si aggiudica “l’altra gara”, più equilibrata e con quattro o cinque atlete in lizza per il bronzo.
Undicesima Elisa Cosetti con 216.30 punti, che purtroppo non sfrutta al meglio la possibilità di farsi vedere in quella che è la terza gara ufficiale in Red Bull in questa stagione; l’azzurra non è stata particolarmente precisa e a parte il tuffo intermedio non ha brillato nell’esecuzione dei suoi tuffi.
In campo maschile bel testa a testa tra il fresco campione del mondo Constantin Popovici e il tuffatore più atteso negli ultimi due mesi, il britannico Aidan Heslop, vincitore a Polignano e capace di una rimonta pazzesca a Fukuoka, anche se non premiata da medaglie. Il giovane high diver non ha deluso e ha compiuto anche stavolta una gran rimonta, passando da 22 punti di svantaggio prima dell’ultimo tuffo a 12 di vantaggio a fine gara, mettendo sulle spalle del rumeno una certa pressione sull’ultimo tuffo che forse non ha gestito al meglio.
Per Heslop seconda vittoria di tappa con 458.45 punti, mentre Popovici è secondo (e autore del miglior tuffo della gara, che vale 10 punti di bonus in classifica) con 445.80 punti; a sorpresa è bronzo per James Lichtenstein, al primo podio Red Bull, con 427.40 punti – per lui due ottimi liberi che hanno prevenuto la rimonta di Gary Hunt, ancora una volta quarto nella sua ultima stagione di World Series. Oleksiy Prygorov non ha preso parte alla gara per un problema fisico.
La classifica generale femminile vede la Iffland con un vantaggio pressoché incolmabile: non solo la Carlson dovrebbe vincere le due tappe rimaste in stagione, ma dovrebbe contare anche sull’australiana fuori dal podio – e non di poco – in entrambe le occasioni, e per un’atleta che non è mai scesa sotto il secondo posto negli ultimi anni è davvero un’impresa disperata. Iffland può addirittura vincere le World Series con una tappa d’anticipo, se a Mostar vincerà ancora una volta o se otterrà 40 punti più della canadese, indipendentemente dai risultati delle altre che non possono più nemmeno insidiare il secondo posto.
Pennisi, Schmidbauer, Carpenter e Smart sono praticamente certe di un posto in World Series il prossimo anno, mentre Macaulay ha già annunciato il ritiro a partire dalla prossima stagione. Elisa Cosetti mantiene l’ottavo posto in classifica generale, ma col risultato di oggi ha mancato la possibilità di consolidare la sua posizione sulle inseguitrici, che hanno quasi tutte una gara in meno di lei.
TOTALE | BOSTON | PARIGI | POLIGNANO | TAKACHIHO | ||
Rhiannan Iffland | AUS | 820 | 210 | 200 | 200 | 210 |
Molly Carlson | CAN | 660 | 160 | 170 | 170 | 160 |
Xantheia Pennisi | AUS | 390 | 130 | 130 | 130 | |
Iris Schmidbauer | GER | 360 | 62 | 130 | 92 | 76 |
Meili Carpenter | USA | 344 | 92 | 50 | 110 | 92 |
Eleanor Smart | USA | 307 | 29 | 92 | 76 | 110 |
Jessica Macaulay | CAN | 282 | 110 | 110 | 62 | |
Elisa Cosetti | ITA | 146 | 76 | 50 | 20 | |
Simone Leathead | CAN | 115 | 76 | 39 | ||
Maria Paula Quintero | COL | 112 | 50 | 62 | ||
Yana Nestsiarava | IAT | 111 | 20 | 62 | 29 | |
Aimee Harrison | CAN | 78 | 39 | 39 | ||
Patricia Valente | BRA | 50 | 50 | |||
Madeleine Bayon | FRA | 49 | 20 | 29 | ||
Anna Bader | GER | 39 | 39 | |||
Celia Fernandez | ESP | 29 | 29 | |||
Susanna Fish | USA | 12 | 12 | |||
Ginni Van Katwick | NED | 12 | 12 | |||
Genevieve Sangpan | USA | 12 | 12 |
Si accorcia invece il margine tra Popovici ed Heslop, diventando praticamente pari a quello tra Iffland e Carlson. Anche il rumeno potrà vincere le World Series già a Mostar, se vincerà la tappa e contemporaneamente Heslop non sarà autore del miglior tuffo in Bosnia; in alternativa, se otterrà 40 punti più di lui.
Giochi abbastanza chiusi per il secondo posto, e con Hunt che non tornerà il prossimo anno in World Series, possiamo prospettare che Gimeno, Preda, Fedotov, Lichteinstein e Prygorov siano ormai praticamente sicuri del loro posto il prossimo anno. I “titolari” dovranno essere otto: chi agguanterà l’ultimo posto utile?
TOTALE | BOSTON | PARIGI | POLIGNANO | TAKACHIHO | ||
Constantin Popovici | ROU | 740 | 210 | 200 | 160 | 170 |
Aidan Heslop | GBR | 579 | 130 | 39 | 210 | 200 |
Gary Hunt | FRA | 380 | 110 | 110 | 50 | 110 |
Carlos Gimeno | ESP | 373 | 160 | 92 | 92 | 29 |
Catalin Preda | ROU | 348 | 50 | 76 | 130 | 92 |
Nikita Fedotov | IAT | 330 | 76 | 130 | 62 | 62 |
James Lichtenstein | USA | 271 | 92 | 20 | 29 | 130 |
Oleksiy Prygorov | UKR | 260 | 12 | 160 | 76 | 12 |
Jonathan Paredes | MEX | 199 | 39 | 50 | 110 | |
David Colturi | USA | 173 | 62 | 72 | 39 | |
Miguel Garcia | COL | 145 | 20 | 29 | 20 | 76 |
Sergio Guzman | MEX | 68 | 29 | 39 | ||
Matt Cooper | USA | 50 | 50 | |||
Kyohei Arata | JPN | 20 | 20 | |||
Artem Silchenko | IAT | 12 | 12 | |||
Davide Baraldi | ITA | 12 | 12 |