Il Consiglio di Direzione (Bureau) della federazione internazionale World Aquatics ha deliberato, in accordo con gli atleti dei sei sport acquatici e del Dipartimento di Integrità (Aquatics Integrity Unit), una serie di stringenti criteri per permettere la partecipazione di atleti di nazionalità russa e bielorussa alle gare internazionali.
Su TuffiBlog spieghiamo nel dettaglio questi criteri e cosa significa questa decisione, in particolare, per quanto riguarda i tuffi.
World Aquatics ha permesso in passato agli atleti rappresentanti di federazioni squalificate di gareggiare sotto bandiera neutrale, e ha incaricato il Dipartimento di Integrità fin dallo scorso aprile per stabilire dei criteri oggettivi e soddisfacenti per il ritorno alle competizioni degli atleti delle due squadre, squalificate fin dall’inizio dello scorso anno a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Tuttavia aveva chiarito che non ci sarebbe stata alcuna decisione senza il supporto degli atleti di tutto il mondo, ed è stato coinvolto un campione di sportivi di tutti e sei gli sport acquatici (nuoto, nuoto di fondo, nuoto artistico, tuffi, tuffi dalle grandi altezze e pallanuoto), di tutti i continenti e a tutti i livelli (juniores, elite e master), che ha approvato a grande maggioranza (67% del campione) le linee guida proposte.
1. La partecipazione è individuale
Innanzitutto, va specificato che gli atleti potranno gareggiare esclusivamente individualmente, rappresentando se stessi: questo esclude automaticamente la partecipazione nelle gare a squadre, come la pallanuoto, le staffette del nuoto e la quasi totalità delle specialità del nuoto artistico. Per quanto riguarda il nostro sport, quindi, i tuffatori russi e bielorussi non potranno prendere parte né alle gare sincronizzate, né alla gara a squadre miste, ma solo a quelle individuali: trampolino 1 metro, trampolino 3 metri e piattaforma, più le grandi altezze (20 metri donne e 27 metri uomini).
È stato altresì stabilito che ci possa essere al massimo un solo atleta di nazionalità sportiva russa e uno di nazionalità sportiva bielorussa in ciascuna specialità. Se la gara di World Aquatics richiede un punteggio di qualificazione, dovrà essere stato conseguito in una gara al di fuori di questi due paesi (ciò escluderebbe automaticamente questi atleti dalla Coppa del Mondo 2024).
Non potranno esserci giudici, né giudici arbitro, né rappresentanti a bordo vasca, di nazionalità russa o bielorussa.
A Russia e Bielorussia continua a essere vietata l’organizzazione di eventi sportivi acquatici internazionali: gli Europei 2024, assegnati in passato a Kazan’, sono stati già annullati e a breve conosceremo la nuova sede (la candidata più probabile è al momento la Francia), così come le Universiadi 2023 precedentemente previste a Yekaterinburg.
2. Neutral Individual Athletes (NIA)
Gli atleti che rispetteranno tutti i criteri di World Aquatics gareggeranno con la qualifica di Atleta Neutrale Individuale (NIA): le bandiere russe e bielorusse non saranno esposte né nel campo gara, né tra il pubblico, né su schermo, né in qualunque altra sede ausiliaria, e per identificare questi atleti sarà esposta invece la bandiera di World Aquatics. Lo stesso vale per l’inno nazionale (sostituito dall’inno di World Aquatics), per qualsiasi altra simbologia correlata (emblemi, nazionalità, acronimi, colori) e per le uniformi, che saranno completamente bianche e senza alcun simbolo o stemma.
Gli atleti NIA dovranno accettare qualsiasi regolamento sottoposto da World Aquatics, e non dovranno aver supportato in alcun modo (verbalmente, non verbalmente e/o per iscritto, implicitamente o esplicitamente, in pubblico o sui social network), da febbraio 2022 in poi, la guerra di aggressione in Ucraina, né aver partecipato a manifestazioni o eventi in supporto della guerra (si pensi ad esempio ai simboli della “Z”, mostrati all’inizio dell’invasione).
Gli atleti non dovranno aver mai stipulato contratti con forze armate, organizzazioni militari o di sicurezza nazionale, né allenarsi in una struttura appartenente ad esse: questo è un punto particolarmente critico per i tuffatori, dato che gli atleti di punta – come succede anche in Italia, del resto – sono spesso rappresentanti di una forza armata e stipendiati da essa.
Gli atleti, gli allenatori e il personale ausiliario facente parte della delegazione, infine, non potranno essere intervistati in zona mista o alle conferenze stampa, né essere intervistati da altri media al di fuori della sede di gara per la durata dell’evento. Non saranno ammessi rappresentanti governativi o di stato, e il personale (traduttori, capodelegazioni) dovrà essere ridotto al minimo e soggetto a sua volta ad approvazione da parte di World Aquatics.
3. Stretta antidoping
Per prendere parte ai Campionati Mondiali e alle Coppe del Mondo, gli aspiranti atleti NIA dovranno essere “puliti” dal punto di vista dell’antidoping: nei 12 mesi precedenti alla richiesta di essere atleti indipendenti dovranno essere stati sottoposti ad almeno quattro test antidoping negativi, di cui almeno 1 eseguito direttamente da World Aquatics attraverso agenzie non collegate a Russia o Bielorussia, e oltre ad accettare integralmente il programma antidoping di World Aquatics dovranno accettare di essere monitorati direttamente dalle federazione e non dovranno essere stati associati in precedenza a personale squalificato per tali motivi. La sola regola dei quattro test non si applica per altre gare organizzate o patrocinate da World Aquatics.
4. Cosa significa questo per la corsa alle Olimpiadi di Parigi 2024?
Se Russia e Bielorussia troveranno atleti che risponderanno a tutti gli stringenti requisiti richiesti, potranno concorrere per una carta olimpica nelle quattro gare individuali (trampolino 3 metri e piattaforma), ammesso che tali tuffatori possano classificarsi tra i primi dodici ai Mondiali di Doha. Sarà l’unica occasione per loro, dato che le carte olimpiche per i Giochi Europei e quelle dei Mondiali di Fukuoka sono già state assegnate, e che non è stata accettata la partecipazione russa alle qualificazioni asiatiche.
Anche così non è detto che possano partire per Parigi la prossima estate: alle Olimpiadi potrebbero gareggiare sotto bandiera neutrale, ma il Comitato Olimpico dovrà emanare a sua volta un regolamento appropriato e fronteggiare la netta opposizione di diversi paesi: oltre naturalmente all’Ucraina, tutto il blocco scandinavo, per esempio, è fermamente contrario alla partecipazione dei russi ai Giochi e proprio in questi giorni i comitati olimpici di isole Aaland (battenti bandiera della Finlandia), Danimarca, isole Faer Oer (Danimarca), Finlandia, Groenlandia (Danimarca), Islanda, Norvegia e Svezia una comunicazione congiunta a riguardo.
5. E le altre gare?
Sembra invece più agevole il ritorno alle competizioni degli atleti dei due paesi ai prossimi Mondiali giovanili (nell’inverno 2024), dato che diversi atleti juniores fanno ancora parte delle scuole tuffi e non sono ancora inquadrati nelle forze armate, e ai World Aquatics Recognized Events (le gare che prenderanno il posto dei Grand Prix a partire da dicembre 2023).
Ricordiamo infine che tutto questo vale, per il momento, solo per la federazione internazionale. La LEN non ha emanato linee guida a riguardo e pertanto gli atleti di nazionalità sportiva russa o bielorussa non potranno ancora partecipare ai Campionati Europei.