La seconda giornata di gare per l’International Youth Diving Meet di Dresda si è aperta con tre eliminatorie individuali dalle tre altezze: sei gli atleti italiani impegnati nelle rispettive specialità, con Viola Bellato, Valerio Mosca, Matteo Santoro, Matilde Marzetti e Irene Pesce che si qualificano alle rispettive finali; Marianna Cannone prima esclusa nell’eliminatoria dal metro. Finali a partire dalle 16.00 in streaming (menu evento su TuffiBlog).
In ventidue hanno preso parte all’eliminatoria femminile categoria B (Ragazze) dal trampolino 1 metro, una gara piuttosto tecnica con non troppa differenza tra i coefficienti delle atlete di vertice. Viola Bellato fatica un po’ negli obbligatori (partirà dal nono posto questo pomeriggio) ma recupera punti e posizioni preziose con l’uno e mezzo ritornato carpiato e l’uno e mezzo avanti con un avvitamento, che la “salvano” dalla sbavatura finale sul doppio e mezzo avanti raggruppato: per lei 259.85 punti e l’undicesimo posto, che le vale la qualificazione in finale.
È invece la prima delle atlete escluse Marianna Cannone, che si classifica quattordicesima con 249.85 punti, a una decina di punti dalla qualificazione. Anche per lei obbligatori non al meglio, e gli errori su avvitamento e ritornato l’hanno sospinta fuori dalla “top 12”.
Guida la classifica la canadese Lila Gokiert con 304.40 punti, di misura sull’ucraina Kseniia Bochek con 303.65 punti e sull’altra canadese Ella Lindsay con 292.35 punti. In finale anche due tedesche (Schneider e Berger), due australiane (Drake e Wang), due britanniche (Fisher Eames e Coster), una fiamminga (van Weert) e una svedese (Osk Ekstedt).
Decisamente più intensa e movimentata la gara maschile A (Juniores) dal trampolino 3 metri, con ben trentatré partecipanti, alcuni con serie di gara che non sfigurerebbero neppure in gare assolute – tra cui anche i nostri azzurri. Matteo Santoro e Valerio Mosca hanno passato il turno in relativa tranquillità, ottenendo il terzo e il sesto punteggio nella classifica eliminatoria. Santoro schiera una serie con tre difficoltà (i tripli e mezzo rovesciato e ritornato, e il doppio e mezzo avanti con due avvitamenti) con cui ottiene 512.15 punti, un punteggio di per sé già ottimo ma con ampi margini di miglioramento.
Per Mosca obbligatori non al meglio (partirà dal decimo posto questo pomeriggio) ma una serie di liberi solida e regolare, con cui ha rapidamente scalato la classifica, guadagnando sei posizioni tra il sesto e il decimo tuffo: una sbavatura sul doppio e mezzo rovesciato gli ha impedito di superare a sua volta “quota cinquecento”, fermandosi al comunque buon punteggio di 491.90 punti.
In testa alla classifica provvisoria, davanti a Santoro, i due atleti ucraini Kyrylo Azarov (già in nazionale maggiore) con 552.95 punti, e Maksym Mirza con 515.70 punti. Qualificati anche due atleti canadesi (Reesor e Corbeil), due britannici (Willcox e Heath), due tedeschi (Axer e Otto), uno svizzero (Sigona) e uno svedese (Barenius).
A chiudere la sessione di eliminatorie quella femminile A (Juniores) dalla piattaforma, con diciotto atlete al via. Ottima partenza per Matilde Marzetti, che chiude gli obbligatori al primo posto per poi cedere diverse posizioni per l’errore sull’uno e mezzo indietro carpiato: nonostante i coefficienti bassi ha comunque ben figurato, chiudendo la classifica provvisoria al sesto posto con 334.25 punti.
Si qualifica in finale anche Irene Pesce, con 317.45 punti e il nono posto: anche per lei buoni obbligatori (partirà con il quarto punteggio), ma ha commesso alcuni errori sui liberi che sono stati soltanto parzialmente compensati dagli alti coefficienti della sua serie di gara, coefficienti su cui potrà comunque contare per la finale.
Nettamente in testa alla classifica la britannica Hannah Newbrook con 361.95 punti, che ha tenuto a distanza un gruppetto di sei atlete racchiuse in pochissimi punti: le più vicine sono le due tuffatrici appaiate al secondo posto a quota 338.05 punti, la canadese Mathilde Laberge e la svedese Elly Ekeback. In finale anche due atlete tedesche (Mehner e Eikermann), due greche (Styliani Karakosta e Chalemou), un’australiana (Smith), l’altra britannica Duke e l’ucraina Esman.