Si concludono le gare di tuffi all’Aquatic Centre per i Giochi Olimpici di Parigi 2024 con la finale della gara regina, la piattaforma maschile e anche se non è stata di livello stellare, non sono mancate le emozioni. Cao Yuan completa il filotto di otto medaglie d’oro per la Cina (il cosiddetto “clean sweep“), impresa riuscita a livello continentale e mondiale ma mai prima di oggi alle Olimpiadi, e si conferma campione dopo l’oro di Tokyo. Argento storico per il Giappone con Tamai Rikuto che a lungo contende l’oro al cinese, bronzo in rimonta al britannico Noah Williams – che in semifinale si era qualificato al dodicesimo e ultimo posto per appena 25 centesimi, ai danni dell’azzurro Riccardo Giovannini.
La gara si apre subito con gli errori continui del cinese Yang Hao, oggi assolutamente scarico e che ha chiuso addirittura in fondo alla classifica, aprendo la possibilità per ben due medaglie. La lotta per l’oro si è delineata tra il cinese Cao Yuan e il giapponese Tamai Rikuto, oggi davvero di una categoria superiore: la differenza l’ha fatta il grave errore di Tamai sul triplo e mezzo rovesciato, ma se si considera che è riuscito a ottenere comunque oltre 500 punti si comprende come l’argento di oggi – comunque la prima medaglia di sempre per il Giappone ai Giochi Olimpici – sia stata davvero meritatissima.
Più aperta la lotta per il bronzo, che ha visto coinvolti in vari momenti della gara il messicano Randal Willars Valdez, l’australiano Cassiel Rousseau, il canadese Rylan Wiens e il britannico Noah Williams; tutti hanno commesso almeno un errore, se non due, e il britannico è stato quello che ha commesso quelli meno gravi, risalendo dalla metà classifica fino al terzo posto proprio all’ultimo tuffo, approfittando dello sbaglio conclusivo di Willars sul difficile quadruplo e mezzo avanti carpiato.
Oro dunque per Cao Yuan con 547.50 punti, davanti a Tamai Rikuto con 507.65 punti e a Noah Williams con 497.35 punti.
L’Italia chiude i tuffi alle Olimpiadi senza medaglie (obiettivo davvero estremamente difficile) ma con ben tre quarti posti, quelli delle gare sincro con Chiara Pellacani ed Elena Bertocchi nel trampolino femminile e di Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia in quello maschile, e quello ancora di Chiara Pellacani dal trampolino 3 metri. Sarah Jodoin di Maria ha centrato la finale individuale dalla piattaforma, chiudendo al decimo posto, mentre si può comunque essere contenti dei progressi degli altri azzurri, tutti entrati in semifinale individuale (Lorenzo Marsaglia ed Elena Bertocchi dai trampolini, Andreas Sargent Larsen, Riccardo Giovannini e Maia Biginelli dalle piattaforme) a eccezione di Tocci, che ha mancato di poco il passaggio del turno.
Il medagliere vede la Cina trionfare con otto medaglie d’oro su altrettante gare, più due medaglie d’argento e una di bronzo, fallendo il massimo possibile solo per le prestazioni di Yang Hao e Chang Yani nelle ultime due gare. Al secondo posto la Gran Bretagna, riuscita ad andare a podio in tutte le gare sincro, con una medaglia d’argento e quattro di bronzo. Terzo posto per la Corea del Nord e per il Messico, appaiate a quota un argento e un bronzo, mentre subito dietro ci sono Stati Uniti, Giappone e Australia con un argento a testa. Chiude la graduatoria il Canada con un bronzo.