Termina un po’ sottotono la spedizione azzurra a Windsor, città sede della seconda e ultima tappa di Coppa del Mondo. Il sincro azzurro formato da Matteo Santoro e Stefano Belotti si ferma all’undicesimo posto, mentre la finale femminile da 3 metri vede il decimo posto di Elisa Pizzini e il ritiro di Chiara Pellacani, ancora alle prese con i postumi del malessere che l’ha colpita nei giorni precedenti. L’Italtuffi tornerà a inizio maggio nella capitale cinese di Beijing per disputare la Super Final.
La giornata si è aperta con il sincro maschile dal trampolino, con la coppia azzurra Santoro-Belotti alla caccia di punti importanti per provare a strappare una qualificazione in extremis alla Super Final. Per quasi tutta la gara i due azzurri hanno stazionato intorno al settimo posto, una posizione buona ma non sufficiente a raggiungere il pass (non potevano ancora saperlo, ma sarebbe servito almeno il quinto posto), con una prova tutto sommato discreta; tuttavia all’ultimo tuffo, il triplo e mezzo ritornato, Santoro è incappato in un errore, sbagliando il tempo di apertura, un errore costato almeno quindici punti se non di più. Il duo italiano è sceso così dal settimo all’undicesimo posto finale, con 339.60 punti e al di là di qualunque discorso matematico per rientrare tra le prime otto coppie.
Medaglia d’oro alla Cina di Hu Yukang e Zheng Jiuyuan con 388.05 punti, con il Messico a brevissima distanza: Osmar Olvera Ibarra e Juan Celaya Hernandez sono a poco più di sei punti, a quota 381.72 punti. Bella prova anche degli Stati Uniti, con Jack Ryan e Quentin Henninger che con 374.73 punti si mettono al collo il bronzo.
Nessuna coppia azzurra nel sincro femminile dalla piattaforma; ancora un oro per la Cina, con Lu Wei e Zhang Minjie a quota 327.36 punti, mentre il Messico di Gabriela Agundez Garcia e Alejandra Estudillo Torres è argento con 291.90 punti e la nuova coppia della Gran Bretagna formata dall’esperta Lois Toulson e dalla ancora juniores Maisie Bond ottiene il bronzo con 275.15 punti.
Ultima finale di interesse per i colori azzurri quella femminile dal trampolino, iniziata con il ritiro di Chiara Pellacani e il contemporaneo ripescaggio della cubana Anisley Garcia Navarro per disputare comunque la finale a dodici: precauzione rivelatasi inutile, visto che a metà gara la tedesca Jette Muller ha dovuto rinunciare a sua volta alla gara.
Elisa Pizzini ha disputato una prova buona, seppur in leggero calo rispetto all’eliminatoria – un calo dovuto ai punti persi sul triplo e mezzo avanti non impeccabile. In ogni caso le due prove di questo weekend sono state tra le migliori della sua carriera, e anche se la classifica dice che è decima con il punteggio di 277.50 è tutt’altro che disprezzabile. Le speranze di qualificazione alla Super Final, alla fine sfumate, erano già molto ridotte, e sarebbe servita una prestazione maiuscola, oltre i 295 punti, per poterla raggiungere all’ultimo soffio, ma comunque la Pizzini torna a casa con un bel bagaglio di esperienza e sicuramente una crescita agonistica non indifferente.
Si replica il podio di Guadalajara, e nello stesso ordine: la “nuova arrivata” Jia Chen sconfigge ancora una volta di misura la campionessa olimpica Chen Yiwen, 379.05 contro 369.90 punti. A fare compagnia alle due cinesi sul podio c’è nuovamente l’australiana Maddison Keeney con 336. 55 punti.
A chiudere la manifestazione la finale maschile dalla piattaforma, molto avvincente perché pochissimi sono stati esenti da errori, tenendo in gioco un nutrito gruppo di atleti per le medaglie fino all’ultimo tuffo: alle spalle di Cheng Zilong con 511 punti, infatti, si assestano il connazionale Zhu Zifeng con 499.40 punti e l’ucraino Oleksii Sereda con 490.80 punti, appena cinque centesimi di punto in più sull’australiano Cassiel Rousseau.
Il medagliere di Windsor vede la Cina in testa con otto medaglie d’oro, tre d’argento e una di bronzo, seguita dalla Gran Bretagna con un oro e due medaglie di bronzo. Il Messico è terzo con tre medaglie d’argento, gli Stati Uniti quarti con due medaglie d’argento e una di bronzo e il Canada quinto con una medaglia d’argento e una di bronzo. Due bronzi per l’Australia, uno per l’Italia nel team event) e per l’Ucraina.